Dopo la salvezza ai playout il Tirrenia riparte con carattere: “Vogliamo una salvezza tranquilla”

In panchina c'è il player manager Nicola Tortiello, nella stanza dei bottoni i fratelli Giuseppe e Giacomo Corci: "Vogliamo arrivare il più in alto possibile"

Una gestione familiare: i fratelli Corci, Giuseppe e Giacomo, come massime figure societarie, Valter Lorenzoni e Nicola Tortiello radicate nei loro ruoli, così come gli altri collaboratori. La presentazione del Tirrenia è stata il prosieguo del clima di festa per la salvezza raggiunta nello spareggio del maggio scorso con la condanna del San Frediano.

Il Tirrenia si sta ritagliando il suo spazio in questo campionato.

Presidente Giuseppe Corci, fino a pochi anni fa sembrava impossibile andare oltre la Terza Categoria.
“Ci siamo adattati a questa categoria, abbiamo fatto dei buoni campionati, sempre in tranquillità, rispettando i nostri programmi. Sono lo scorso anno c’è stato, verso la fine del campionato un periodo di difficoltà”

Avete capito da cosa sono derivati?
“Problemi tecnici. Oltre a questi la squadra era molto giovane e non è stata capace di risolvere i momenti critici che si sono presentato in alcuni frangenti. Abbiamo finito alla grande con due ottime partite, in casa dell’Atletico Etruria e il playout. Ripartiamo da qui, abbiamo acquisito la consapevolezza. C’erano tutte le caratteristiche per ben figurare. Ora c’è stato l’inserimento di alcuni giocatori esperti. Partiamo con lo stesso progetto”

Parola aleatoria che dice tutto e non spiega niente…
“Vogliamo ben figurare, per acquisire una salvezza tranquilla e vedremo dove si arrivare. Quando la classifica dirà cosa possiamo fare, cerchiamo di farlo”

Continuate nella vostra gestione familiare. Oggi non è più così. Il vostro è un calcio più vero e più passionale.
“Il nostro organigramma è abbastanza ristretto. Qui c’è gente che ha passione. Volontariamente questa società non si allarga a figure dirigenziale avventurose. Arriva questo o quello. L’avventuriero del momento. Questi ingressi creano sempre problema. Noi cerchiamo di fare una gestione attenta, quadrata, limitata nelle nostre possibilità a quello che possiamo fare. Così va bene e cerchiamo di andare avanti”

Una società a numero chiuso?
“È il nostro equilibrio. Diamo incarichi a chi ha passione, a chi comprende la nostra struttura societaria, soprattutto a chi non cerca avventure”

Nicola Tortiello, ricopre la doppia veste di direttore sportivo e allenatore. Anche qui siete in controtendenza…
“Molte società dilettantistiche dovranno procedere in questa direzione, concentrando i poteri tecnici ad un’unica persona, si crea una migliore fluidità tecnica nelle decisioni e ne beneficia anche l’aspetto economico. Per adesso ci siamo noi, ma vedrete che anche altri andranno su questa decisione”

Giacomo Corci è il vice-presidente. Non avete e non volete ingerenze esterne
“Il nostro circolo vive di questa società. Mio fratello è il presidente delle due cose. Io seguo l’aspetto calcio. Le linee, la filosofia generale, i cosidetti paletti, il budget lo decidiamo insieme. C’è armonia fra noi, le cose le vediamo alla stessa maniera”

È la vostra serie A, o chissà?
“È il nostro mondiale. Siamo una società piccola come numeri, siamo una società sana e seria. Facciamo un calcio dilettantistico d’altri tempi, rispetto a molte altre realtà. Cerchiamo di rimanere al passo con i tempi”

In che senso?
“Con una struttura piccola ma efficiente. Abbiamo un accordo con un centro fisioterapico. Un trattamento a trecento sessanta gradi per risolvere ogni problema. Chi lunedì dopo la gara ha necessità di un massaggio può andare a farselo fare. Poi ci pensiamo noi. Non so quante società possono farlo. Non lo dico come vanto. Noi cerchiamo di dare quello che si può dare e di far stare bene i giocatori. Stasera durante la presentazione ho ribadito il concetto”.

Può spiegarcelo.
“Se ognuno agisce nel suo cerchio d’azione facendo la sua parte vedrete che le cose procedono per il meglio. Se le cose vanno bene in società, è più facile che vadano bene sul campo”

Questo vostro modo di operare ha avuto dei riscontri in sede di mercato?
“È stato un motivo di riflessione anche con il nostro allenatore Nicola Tortiello. Io sono passato da una realtà di Terza Categoria quella di Prima che per noi è molto impegnativa da un punto di vista logistica. Se prima un giocatore al termine della stagione mi diceva di andar via, io la vedevo come una sconfitta umana. Iniziando a farmi domande. Mi chiedevo abbiamo sbagliato qualcosa o è lui che ha voluto maturare questa decisione. Noi andiamo avanti in questa direzione, perché il calcio lo vediamo così. Non sempre il nostro modo di trattare i ragazzi, da qualcuno è stato contraccambiato. Questa però è la nostra linea”

La vostra crescita è passata anche da esigenze del momento
“Questa per noi è stata la crescita più marcata e più difficile, per come eravamo abituati noi. Siamo una società piccola che però ci mette l’anima. Noi ci mettiamo di più di quello che potremmo . Ai ragazzi non è mai mancato nulla. Siamo sempre stati nei nostri standard. Abbiamo sempre mantenuto gli impegni da tre anni a questa parte. Rispetto al passato, quest’anno Tortiello non ha dovuto rifare la squadra. In precedenza li perdevi per situazioni che si venivano a creare. Per la prossima stagione è un bel punto di partenza. Molto probabilmente anche aver cambiato l’ottica, diventando un po’ più distaccati, si è rivelato il modo giusto”.

Mister Tortiello con una doppia funzione…
“È il terzo anno che cerco di fare questo. Noi abbiamo un idea di come deve essere l’allenatore del Tirrenia. Chiediamo tre cose. Vogliamo mantenere la categoria, creare un gruppo che possa dare continuità e far crescere i ragazzi. Negli ultimi anni non c’è stato uno capace di sviluppare tutte e tre queste cose. Chi per un motivo chi per un altro. Con Tortiello ci siamo chiesti, ma c’è un allenatore così”

Non è facile far conciliare i tre comandamenti
“Infatti per me, un allenatore che rispetta questi tre cardini non allena in Prima Categoria. È giusto che alleni categorie più alte di questa. Co Tortiello condividiamo questa filosofia. Visto che le squadre le fa lui, ha le idee molto chiare. Ha avuto un passato di allenatore anche in Categorie. E’ da tanto che coltivo questa idea. Gli ho affiancato due giovani che possano fare il lavoro sul campo, per vedere con il tempo se magari un allenatore come vogliamo noi riusciamo a costruircelo, Se è bravo e avrà un valore superiore, andrà da altre parti”

Giuseppe Corci, subentra con una battuta: “Sono due i Ferguson, uno in Inghilterra e uno a Tirrenia”.

Mister Nicola Tortiello, come ci si trova in questa doppia veste?
“È un’esperienza che ho già fatto a Ghezzano. Forse arriva in ritardo e mi riallaccio alle parole espresse da Giacomo Corci. Sono tre anni che questa cosa mi è stata prospettata. Io avevo il problema del lavoro, ero presente all’allenamento ma non potevo garantire di arrivare al campo in orario. Io volevo distinguere le cose. Lo stimolo l’ho sempre avuto. Io in questa squadra credevo fortemente anche lo scorso anno, era una squadra rinnovata, giovane, completamente nuova. Il fatto di non aver dovuto rifare la squadra di sana pianta, dopo l’incontro con lo zoccolo duro della squadra, da parte di tutti c’è stata la soddisfazione per questa decisione societaria. Mi appello ad un dato di fatto. Nelle annate precedenti, cambiavi l’allenatore e dovevi rimetterci le mani nella rosa in maniera decisa”.

In pratica è una decisione collegiale.
“Ci siamo ritrovati a giocarci tutto l’ultima partita in casa dell’Atletico Etruria, in una partita molto tosta. Al fischio finale della nostra partita noi eravamo salvi, a tempo scaduto rigore al Ponsacco e siamo andati ai playout. Il fatto di farci giocare il playout in casa ci ha dato tanta consapevolezza. Sembra un paradosso, ma aver giocato lo spareggio salvezza ci ha dato tanta forza. Abbiamo finito bene, ci siamo salvati a testa alta e questo ci servirà per ripartire”

Questa salvezza è il vostro punto di partenza
“Non vedono l’ora di ricominciare. Ho accettato questo doppio incarico molto impegnativo deriva dal fatto che io in questa squadra io lo scorso anno ci credevo molto”

Acquisti mirati
“Due o tre defezioni le abbiamo avute, tre ragazzi arrivano dal Calci e due sono difensori. Dovevamo rinforzarci a centrocampo e qui arrivano Martinelli e Pinna, sono andato alla ricerca di un discorso dinamico, qualcosa di diverso dal solito. Sono molto contento, due settimane prima delle fine del campionato molti ragazzi erano pronti ad andare via, le ultime due gare hanno dato una carica”

Questa squadra è costruita su quale modulo?
“Nessuno. Forse con più modulo, è una cosa che ne ho parlato con i miei più stretti collaboratori e con i giocatori. Parto da un sistema, ad un idea di gioco a cui poi ti adegui. Non voglio dare riferimenti”

Squadra camaleontica?
“Dobbiamo esserlo. Altre realtà di questo campionato, hanno risorse più grandi della nostra. Noi abbiamo una disponibilità ridotta e io devo stare dentro quel budget. Questa è la nostra realtà. Chi viene a Tirrenia sa che non siamo il Real Madrid però non gli mancherà niente. Arriva in un ambiente familiare, dilettantistico. Nel nostro piccolo abbiamo raggiunto gli obbiettivi che ci siamo prefissi”

Quest’anno avete rischiato?
“Siamo arrivati al limite levandoci le gambe alla grande. Sono molto orgoglioso di vivere questa realtà. Qui ci sono ragazzi che potevano salire di categoria”

Tipo…
“Stoppini, Arrighi e altri. Per noi è un vanto. Capite perché qui mi trovo bene”

Quali obbiettivi vi siete posti?
“Noi obbiettivi non ne abbiamo. Vogliamo arrivare il più in alto possibile”

Ci sono le premesse o ci sono le condizioni?
“Ci sono anche quest’ultime. Le premesse ce le hanno tutti. In questa fase della stagione con qualsiasi società parli è convinto di aver fatto il massimo. Chi parte per salvarsi si è già salvato e chi per vincere lo ha già vinto. La nostra è una formazione pronta a far bene. Ai ragazzi ho detto che se questa è una squadra da decimo posto, noi dobbiamo arrivare ottavi. Dobbiamo sempre cercare di fare qualcosa di più. Per carattere non guardo indietro ma davanti. La società quest’anno ha fatto ulteriori sforzi, anche da un punto di vista logistico”

In che senso?
“Giocheremo le nostre gare interne a Fornacette. È stato fatto uno sforzo molto importante per le nostre possibilità, è un operazione che prevede un costo aggiuntivo”.

Perché cambiate sede?
“Volevamo una struttura di livello superiore essendo stati quasi costretti a cambiare”

Che girone vi aspettate?
“In tre anni siamo stati inseriti in tre gironi diversi. Pisano-livornese, pisano-lucchese e con squadre esclusivamente della provincia. Tutti dicono che il pisano-livornese è il più difficile ma vi dico che in quello per un punto abbiamo perso i playoff, negli altri due lo scorso anno ci siamo salvati bene e quest’anno abbiamo fatto più fatica. Preferirei fare il girone della lucchesia perché lo conosco meglio”

Non ci sarà l’ammazza-grandi San Giuliano come lo scorso anno
“Questo non lo sappiamo. L’Atletico Etruria sta allestendo una grande squadra, lo stesso vale per la Pecciolese, la Sanromanese, il Forcoli. Ci sono quattro o cinque squadre attrezzatissime, se vai in Versilia se non lo ripescano c’è il Forte dei Marmi”

Il Tortiello Nicola come direttore sportivo può esonerare il Tortiello Nicola allenatore?
“Abbiamo fatto la battuta qualche sera fa. Può darsi che sia il primo direttore sportivo che si esonera da solo. Mi ci dedico abbastanza su tutti gli aspetti. Da un’altra parte non avrei accettato, qui mi fanno sentire di famiglia, mi sento parte integrante. Se fossimo retrocessi sarebbe stata una sconfitta oltre che personale soprattutto per la società”

Se la famiglia Corci è l’asse trainante del Tirrenia, Valter Lorenzoni è un istituzione con i suoi 15 anni di militanza in questa società.

Ha gioito di più quando ha vinto ho quando si è salvato?
“Sono due risultati molto importanti. Quest’anno è stata doppia. Le squadra di bassa classifica erano ben liete di giocare il playout con noi. E’ un argomento che avevo sollevato con i ragazzi sollecitando il loro orgoglio. In campo i ragazzi sono scesi determinatissimi. Alla luce dei fatti, La Cella e San Frediano hanno deciso di non iscriversi più alla Seconda Categoria”

Organigramma societario

Presidente: Giuseppe Corci
Vice-Presidente: Giacomo Corci
Direttore sportivo: Nicola Tortiello

Staff tecnico

Allenatore: Nicola Tortiello
Allenatore in Seconda: Stefano Nicastro
Preparatore dei Portieri: Yuri Bonaretti
Fisioterapista e collaboratore tecnico: Manuel Vichi
Team Manager e Organizzazione Logistica: Valter Lorenzoni

Rosa Us Tirrenia 2024-25

Portieri: Tommaso Bonanni reduce da un periodo di inattività, Piergiorgio Mattioli dal San Giuliano
Difensori: Nicola Bartoli dal Calci, , Niccolò Castellacci, Matteo Giorgi dal Calci, Filippo Prato, Marco Stoppini
Centrocampisti: Paolo Bufalini dal Calci, Stefano Cappelli, Daniele Carelli da periodo di inattività, Luca De Marchi, Iacopo Mani, Lorenzo Melani, Gabriele Pardini, Lorenzo Pinna dall’Armando Picchi,
Esterni: Filippo Fantacci, Francesco Galati, Edoardo Lazzerini, Thomas Sanfratello
Attaccanti: Oscar Ada Esono, Francesco Arrighi, Matteo Martinelli dal Fratres Perignano, Tommaso Scuglia

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