Stella Rossa Castelfranco si gode la promozione in Prima Categoria: “Il segreto del successo? La programmazione”

Il direttore Sergio Petri e l’allenatore Alessandro Ferraro fanno un bilancio della stagione
La Stella Rossa Castelfranco è l’espressione più lampante di come si vince nel calcio passando dalla programmazione. E’ una sensazione di crescita che si è sempre vissuta dall’esterno. La conferma di questo pensiero arriva dal direttore Sergio Petri e dall’allenatore Alessandro Ferraro. Quest’ultimo sottolinea: “Ci siamo costruiti questa vittoria anno per anno. Siamo partiti dal momento dello stop per l’emergenza Covid, creando sempre le premesse per migliorare. Con la società c’eravamo posti l’obiettivo di vincere il campionato in tre anni. Siamo cresciuti, stagione su stagione e ci siamo affinati. Ecco questa è la parola giusta che racchiude questo campionato”.
Una crescita fatta gradatamente?
“Sì. Per tutti, per me come allenatore, per i ragazzi e per la stessa società. Come nelle buone famiglie alcune volte ci siamo scontrati, in alcuni casi siamo arrivati a risolvere i problemi attraverso dei compromessi”.
Sono questi i fattori che vi hanno fatto arrivare a questo storico traguardo?
“Occorre anche avere fortuna. Tutti ci hanno sempre fatto i complimenti per l’ottimo calcio che abbiamo sempre sviluppato. Ma gli elogi rimangono fini a se stessi se non vinci”.
Il direttore sportivo Sergio Petri puntualizza: “La nostra è una storia breve: siamo nati 8 anni fa. Abbiamo sei campionati dilettantistici alle spalle. In Terza Categoria abbiamo disputato due playoff. In Seconda dopo aver partecipato a due playoff consecutivi siamo saliti di categoria. Lo scorso anno abbiamo perso la finale al centoventesimo”.
Mister Ferraro, avete preso la testa della classifica il 17 dicembre 2023 con la vittoria in casa del Montaione. Qual è il motivo per il quale vi siete distesi strada facendo?
“Occorre tempo quando devi amalgamare i nuovi arrivati in un gruppo, non è detto che l’assetto giusto riesci a trovarla immediatamente”.
Il momento chiave?
“Avevamo vinto a Cappiano per 5-1 alla Terza giornata. I successi soprattutto in casa delle Capanne e con il Crespina ci hanno dato consapevolezza. Lo stesso allenatore del Crespina al termine della gara riconobbe la nostra superiorità. Quando li abbiamo affrontati loro erano una squadra in salute e non riuscivano a controbatterci. Ma dovevamo affrontare l’Acciaiolo. Tutti ci dicevano che con loro non saremo stati capaci di farcela. E invece la squadra ha dato la consapevolezza del nostro spessore. Mi sono reso conto in quella partita che riuscivamo a spingere con continuità e facilità. Vedovo la squadra pronta in tante cose per le risposte che il campo mi dava”
Quella andata in scena il 7 gennaio 2024 è giusto definirla la partita perfetta?
“La gara perfetta è quella nella quale finalizzi le opportunità che crei. Ci sono state gare in cui abbiamo avuto anche 10 palle gol e magari siamo stati capaci di realizzarne 3. Il prossimo anno cambia la percentuale, le opportunità saranno minori e il margine di errore dovrà inevitabilmente diminuire”.
L’uomo copertina di questa vittoria?
“E’ facile dire Ronny Mucciaccito, in due stagioni qui ha segnato 45 gol. Quest’anno le sue reti sono state tutte su azione. C’è un lavoro alle spalle che coinvolge tutti i componenti della squadra. I singoli sono stati bravi ad inserirsi nei reparti. Sembra tutti facile ora che i meccanismi sono collaudati, ci vuole tempo perché questo si materializzi? E’ il gruppo quello che ha fatto la differenza”.
Chi è stata la rivelazione?
“Claudio Dyla. E’ da due anni che è cresciuto in questa categoria. Ha aspettato il suo momento e credetemi non tutti hanno la pazienza di farlo. Mi ha fatto ricredere”.
Della serie il lavoro paga?
“Il lavoro non basta. Tutte le squadre lavorano. E’ un insieme di fattori. Si parte dai massaggiatori, ai magazzinieri, ai custodi fino ad arrivare alla società. I ragazzi si devono sentire in dovere di dare tutto perché qui non gli manca niente. Hanno tutto a disposizione da quando arrivano agli allenamenti”.
Praticamente la storia siamo noi, nessuno si senta escluso come cantava De Gregori?
“Tutta la famiglia Stella Rossa. I ringraziamenti vanno ai ragazzi, sono stati loro gli attori. I nuovi che si sono messi a disposizione con grande umiltà. Mi riferisco a Maccari, Ceccanti, Bracci. Avevano giocato in altre categorie e qui si sono calati in un’altra realtà. Sicuramente il fatto di sapere che qui si lavora in una certa maniera è un bel biglietto da visita quando vai a cercarli”
Petri, ci permetta: la società ha previsto un premio promozione?
“Il 22 giugno andiamo a Milano Marittima. La società è sempre stata vicina e ha sempre sostenuto questi ragazzi. Il vero premio promozione sarà quello di confermare insieme l’allenatore e la squadra. Hanno fatto di tutto per arrivare in Prima Categoria ed è giusto che se la giochino loro”.
Ma nell’ambiente del calcio non sempre regna la riconoscenza.
“Un ringraziamento speciale va a Andrea Noccioli e Michey Condelli. Hanno sposato il nostro modo di fare. In otto anni sono sempre stati presenti. Hanno vissuto le gioie e le difficoltà della società. Sono stati il simbolo della continuità. Ogni anno abbiamo inserito uno – due giocatori non abbiamo mai rivoluzionato. Ci sono ragazzi che hanno iniziato con noi e continuano a esserci. Noccioli ha compiuto 40 anni e gli abbiamo fatto anche la festa”.
Poi la festa è stata fatta a tutte le altre squadre.