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A Terrafino un altro successo per Simone Vanni

25 giugno 2023 | 16:37
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A Terrafino un altro successo per Simone Vanni

Il portacolori della Leonica Boxing Club di San Pierino ha avuto la meglio dell’albanese Peka con autorità. Bene Liguori e Costoli nei sottoclou

Cinque è la mano, non le singole dita. Una mezza decina, come le vittorie ‘pro’ di Simone Vanni.

Lo scorso duello pugilistico era insidioso, aspettando il prossimo, comunque più impegnativo del precedente, in una rincorsa verso un traguardo ancora indefinito. Anche se il pilastro della Leonica Boxing Club di San Pierino ha realizzato l’intento basilare. Al termine dell’autorevole prestazione offerta dinanzi al tenace albanese Halil Peka, l’atleta del posto ha salutato il successo nel terzo memorial di uno dei suoi maestri, Franco Sanseverino, affermando: “Mi diverto tanto a praticare questo sport e mi auguro di aver fatto passare una bella serata ai numerosi empolesi presenti”.

Simone Vanni Halil Peka

In ciascuna disciplina agonistica, abbondano medaglie, cinture di varia importanza, allori tricolori, europei e mondiali. Ma gli spettatori intervenuti allo chalet del Terrafino, nella zona industriale di Empoli, avrebbero voluto esprimere lo stesso concetto del loro pupillo. Dal lato umano, quindi, Simone Vanni è ‘un pezzo in là’ – la riunione si è tenuta in un’atmosfera casereccia e il linguaggio contadino non ha uguali per chiarezza.

Sul piano lavorativo, poiché di questo si tratta, invece, dove è arrivato il trentunenne di Capraia Fiorentina? La domanda è lecita poiché molti desiderano ipotizzare il futuro di chi mostra doti spiccate. Potrebbe, tuttavia, essere avventato preannunciarlo, spulciando le fasi di una crescita esponenziale. Pure l’analisi delle tre riprese scarse (stop a 2’20” della seconda) impiegate per battere Peka (ko tecnico) deve restare esclusiva di coloro che lo assistono all’angolo, Mirco Ricci e Vasco Nencioni insieme al fratello Riccardo Vanni che lo segue con sconfinata ammirazione.

Peraltro un semplice appassionato è in grado di intuire le qualità di un ragazzo che – non un dettaglio banale – prima di combattere ha guidato quale tecnico le prestazioni dei due dilettanti in forza alla società sanpierinese. La serata è stata aperta, allo scopo di permettere poi a Simone Vanni di prepararsi all’interno dello spogliatoio, dalle sfide di Giuseppe Liguori (Elite 57 chili) e Duccio Costoli (Elite 63,5 chili) che hanno rispettivamente sconfitto in maniera lampante Manuel Tekla della Sanseverino-Scardigli e Alessandro Parodi tesserato con la Pugilistica Carrarese.

Il terzo portacolori della ‘Leonica’ che avrebbe dovuto esibirsi nel programma iniziale, Lorenzo Guarguaglini (Elite 63,5 chili), è stato obbligato a disertare l’appuntamento per infortunio. In compenso, il compagno di squadra Max Costa (Elite 54 chili) si è aggiudicato la semifinale del Torneo Città di Carrara su Diego Leoni della Nicchi Arezzo, grazie all’ennesima prova spettacolare.

Oltre al doppio incarico, fuori e dentro il quadrato delimitato da robuste corde, Simone Vanni sa gestire il frangente che attraversa durante il round. Il rivale d’Albania non è parso sprovveduto – pazienza se ha abbozzato un gesto d’offesa col piede destro, retaggio dei suoi trascorsi nella kickboking – eppure lo ha reso innocuo. Un paio di colpi al volto dell’empolese, in realtà, Halil li ha scagliati, per affidarsi quindi alla classica botta di fortuna – coloro che faticano nei campi adopererebbero una parola più efficace – mediante sporadici pugni in aria. Simone ‘Love’ Vanni ha interpretato il match come se avesse studiato ogni mossa. Incisività e volume delle serie al corpo hanno determinato l’inevitabile capitolazione di Peka, ufficializzata con risolutezza dall’arbitro, ma la capacità di scuotere l’avversario è prerogativa dei pugili. In pochi, viceversa, non abbassano mai la testa, custodendo lo stile persino negli scambi sulla corta distanza. Oppure gli artisti del ring scopriranno le carte al momento giusto per le loro carriere?