Arno 1967 rinuncia all’A3 di volley maschile.

La squadra di Castelfranco disputerà, invece, il campionato di serie B appena vinto in maniera perentoria con un ciclo irresistibile di successi nella fase dei play-off. Simile balzo comporta ingenti sacrifici anche dal lato finanziario però il club biancoverde continua a guardare con fiducia al proprio avvenire. Le dettagliate ragioni di tale mancata partecipazione alla terza serie nazionale saranno spiegate nelle prossime ore da presidente e dirigenti della società del Cuoio attraverso un comunicato stampa. Tuttavia si può già affermare che capitan Da Prato e abituali compagni tenteranno di bissare il risultato ottenuto nella stagione archiviata. Si parla, quindi, di un auspicato ‘arrivederci’ anziché ‘addio’ al salto di categoria.

A pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni e la relativa composizione dei due gruppi di A3, altri club sono costretti a cedere i rispettivi diritti sportivi per svariati problemi. Spicca il Civita Castellana, acerrima rivale di Castelfranco nell’iniziale girone F dell’annata trascorsa, alla quale subentrerà Marcianise che era retrocesso sul campo. Al di là dei casi specifici, in Federazione pallavolo sarebbe opportuno interrogarsi sull’utilità di questa serie, giunta alla quarta edizione anche a causa della sospensione dipesa dal Covid. L’A3, un parto raro o plurigemellare nel panorama delle discipline agonistiche, avrebbe in teoria valorizzato l’A2, facilitando l’ambientamento delle compagini che sarebbero state promosse a fine anno in A1. Invece ha complicato la vita pure a coloro che avevano un altro lavoro, poiché le partite sono state giocate in larga misura di domenica.

Così, ogni maledetto lunedì, gli atleti chiamati a timbrare il vecchio cartellino cominciavano a faticare con invidiabile freschezza fisico-mentale. Nel 2024 si terrà l’Olimpiade, seguita dal rinnovo delle cariche federali. Chi aspira alla presidenza Fipav inserirà la serie A3 nel suo programma elettorale?