Valorizzare la via Francigena anche a calci: i Cavalieri del Tau saranno società sportiva






Intanto hanno messo in bacheca il primo trofeo. Con premi speciali a due giocatori
La nascita della società sportiva sarà ufficializzata a breve, ma i Cavalieri del Tau possono già mettere in bacheca il loro primo trofeo. È la cosiddetta Supercoppa del torneo di calcio a 5 organizzata dal centro Aca di Fucecchio, vinto pochi giorni fa dai Cavalieri del Tau Football Club, l’inedita squadra fondata dalla storica Compagnia attiva nella diocesi di San Miniato, da sempre impegnata nella valorizzazione della via Francigena e del suo significato spirituale, che ha deciso per la prima volta di abbracciare il calcio e lo sport in generale come strumento per farsi conoscere e per avvicinare all’associazione anche i più giovani.
“Abbiamo deciso di farci riconoscere anche attraverso lo sport – dice il custode generale Claudio Gaiotto – inteso come momento di aggregazione e socializzazione”. Da qui la creazione di una squadra che ha messo insieme 9 ragazzi residenti nel comprensorio, chiamati a difendere il nome dei Cavalieri del Tau nel torneo di calcio a 5 vinto pochi giorni fa. Un torneo a 10 squadre, chiuso al secondo posto dalla Confraternita, ma alla fine vinto al termine dei play off disputati tra le prime quattro del campionato. Finale nella quale i Cavalieri in maglia biancorossa hanno superato per 7 a 3 gli All Star che avevano chiuso il campionato al primo posto in classifica. La squadra ha ottenuto anche il premio per il capocannoniere del torneo, assegnato a Gazmend Sejdini e quello per il miglior giocatore vinto dal portiere Giuseppe Purpura. Gli altri componenti della rosa sono stati Arjaniti Mali, Hasan Rryta, Massimiliano Petova, Aristotele Valiani (capitano), Ramaz Mokhevishvili, Alessandro Scalici e Fabio Pozzolini. “È giusto ringraziare per l’ottimo lavoro l’allenatore Andrea Spagnolo e il vice Claudio Vivaldi – aggiunge Gaiotto – insieme a Massimo Benvenuti e Resi Boschi che hanno sempre supportato la squadra in questa avventura. Un ringraziamento speciale ai giocatori che con abnegazione hanno abbracciato questo progetto”.
Un progetto che è solo agli esordi, perché l’obiettivo della Confraternita è quello di dar vita a una vera e propria società sportiva, chiamata a misurarsi dal prossimo anno con un campionato organizzato dal Centro sportivo italiano. “L’obiettivo è farci conoscere e al tempo stesso portare giovani nella Compagnia – afferma ancora Gaiotto – in modo da creare un gruppo che in futuro possa organizzare anche eventi di socialità in accordo con la diocesi. Da questo punto di vista il calcio può essere solo il punto di partenza”.