San Miniato, il tecnico Valori esulta: “Abbiamo fatto un miracolo”

Il mister dopo la salvezza con il Gambassi: “La prima cosa che ho pensato è stato andare in campo e abbracciare i ragazzi”
E’ commosso Stefano Valori, tecnico del San Miniato. Gli echi della salvezza, arrivata al playout con il Gambassi non possono cessare. E’ passato così poco tempo dalla gara giocata sabato 2 aprile scorso.
Mister, missione compiuta?
“Miracolo avvento. Siamo riusciti a fare meglio dello scorso anno. Mi riferisco al valore di risultato. E’ il coronamento dello scorso anno. Come ho detto ai ragazzi ci siamo giocati 3 campionati”.
Si spieghi meglio?
“La vittoria del campionato dello scorso anno, la salvezza di questo e il futuro. Vincere un campionato ti regala una soddisfazione enorme, ma questa salvezza come valore vale molto di più”.
Giocando con le parole la squadra di Valori, ha un valore..
“Il gruppo si è affacciato a questa categoria per la prima volta. A dicembre abbiamo inserito Kodraziu, l’unico elemento esperto della squadra”.
18 punti nel girone d’andata e 11 in quello di ritorno. Bastava fare gli stessi punti per arrivare alla salvezza diretta.
“Ne abbiamo fatti troppi nel girone d’andata nel quale forse meritavamo qualcosa di meno e troppo pochi nel girone di ritorno. La nostra dimensione sta nel mezzo”.
Come spiegarsi questo calo. Assuefazione, calo di condizione?
“Ci sono state delle vicissitudini che non voglio star qui a spiegare. Sono cose che rimangono dentro lo spogliatoio. Abbiamo anche dovuto giocare 3 partite senza 6 giocatori fuori per febbre. Per noi ha voluto dire andare a giocare con 13 elementi a disposizione”.
Prima della partita con lo Sporting Cecina avete accolto i vincitori del campionato tra due ali riservando loro un applauso come tributo al loro successo. Il cosiddetto onere delle armi?
“E’ giusto omaggiare i vincitori. Ma se vuole insinuare qualcosa non c’hanno regalato nulla. Noi in quella gara e in quelle seguente con Geotermica e Castiglioncello abbiamo cambiato sistema. La necessità di fare punti mi ha portato a giocare con un cinque – quattro – uno. Se il Cecina può essere arrivato con meno motivazioni, lo stesso non si può dire della Geotermica che voleva fortemente conservare il secondo posto. Poi siamo andati a far visita al Castiglioncello una squadra che con l’arrivo di Moscati è passata dal penultimo al terzo posto. Gli abbiamo complicato la vita, credetemi. Se non fossero stati capaci di sbloccarla su punizione sarebbe stata dura”
Tutto questo prima della resa dei conti finale con il Gambassi?
“Una gara secca nella quale poteva succeder di tutto. Il vantaggio di giocare in casa con due risultati a disposizione in 120 minuti. Una partita che potevamo anche perdere. Ho adottato un quattro – tre – uno – due. Di fronte avevamo una squadra più esperta di noi. Siamo entrati in campo sentendo la pressione, abbiamo sbagliato passaggi semplici, nel primo tempo siamo stati contratti. Nel secondo tempo addirittura con il vento contro siamo andati meglio. Siamo andati in vantaggio a un quarto d’ora dalla fine e da li si è capito che si respirava un aria diversa, si capiva che era fatta, da li a poco è arrivato il raddoppio”
Che cosa le è passato per la testa al segnale di chiusura?
“La voglia di abbracciare questi ragazzi. Magari sono esuberanti, qualcuno ci aveva detto che non sanno giocare in questa categoria. Ma vi posso dire (e qui la voice si rompe dall’emozione) che non hanno mollato un centimetro. Il martedì prima della partita Giani in uno scontro in allenamento si è fatto male ad un dito e sarà costretto a operarsi. Gli era stato consigliato di darlo subito. Lui pur di scendere in campo, ha posticipato l’intervento, volendo esserci a tutti i costi. Che cosa vuol dire a uno così”.
Una dedica speciale..
“Al nostro dirigente tutto fare Simone Casalini, ha avuto seri problemi fisici (anche qui l’emozione prende il sopravvento) e sabato è voluto venir alla partita a tutti i costi. Questa è la nostra forza, prima di essere una squadra di calcio, siamo una famiglia”.
La vostra unione vi porta oltre i vostri limiti?
“L’integrazione delle quote in questo gruppo è avvenuta in maniera impressionante. I miei vecchietti del 1995 hanno inserito questi ragazzetti in maniera fantastica”.
In sede di presentazione, lei disse che siete quelli che vanno al casinò, se si vince. Ha ancora a portata di mano lo smoking?
“Questo dovete domandarlo alla società. Io ci tornerei volentieri. Abbiamo commesso degli errori e dovremo farne tesoro, per cercare di soffrire di meno. Abbiamo lasciato qualcosa per strada frutto della nostra inesperienza. Tra qualche giorno ci incontreremo”.
Ora con un anno di esperienza alla spalle che idea si è fatto di questa categoria?
“E’ un campionato bellissimo. Abbiamo giocato con squadre come Cecina, Ponsacco che hanno storia alle spalle, abbiamo affrontato realtà come Piombino che è arrivata con due punti sopra a noi. E’ retrocesso l’Atletico Etruria che lo scorso anno giocò i playoff. Il giorno prima della finale playoff all’allenamento ho detto alla squadra, fatevi un applauso per cosa avete fatto per arrivare a giocarvi un campionato. E’ stato il coronamento di tutto”
Al tavolo della Promozione ci sarà ancora il San Miniato e avrà un anno in più di esperienza alle spalle, l’anzianità nel mondo militare fa grado.