Tutta San Pierino tifa per Simone Vanni, neoprofessionista del pugilato nei superleggeri

A Lastra a Signa ha battuto Lorenzo Calì nel match di esordio. Ora sul ring il 4 marzo in una sede ancora da designare: Fucecchio sarebbe la cornice ideale
Gli sportivi di San Pierino sono appassionati di pugilato. Il loro interesse è merito di Simone Vanni, empolese classe 1991, professionista nella categoria superleggeri – peso 63,5 kg – in forza alla Leonica Boxing Club, società della frazione di Fucecchio.
Il pugile ha vinto il suo primo match fra i pro lo scorso 16 luglio, allo stadio di Lastra a Signa e tornerà sul ring sabato 4 marzo con avversario ancora da designare. Il suo prossimo combattimento attrarrà molti spettatori e il Palasport fucecchiese sarebbe la sede ideale per ospitarlo, insieme ai restanti incontri della manifestazione. Simone Vanni è già concentrato sull’impegno: “Per raggiungere il top della forma in un match professionistico – spiega all’interno della palestra privata in via del Giardino – bisogna prepararsi senza sosta per almeno due mesi. Mi sto dunque allenando a fondo per ottenere il secondo successo di fila”. In effetti, avrebbe già potuto centrarlo se il 3 dicembre non fosse saltato in extremis il suo match al Palazzetto dello Sport lastrigiano poiché al rivale venne un po’ di febbre qualche ora prima del gong d’inizio.

Il match d’esordio ha rispecchiato le tue aspettative?
“Sì. Ho potuto usufruire dell’incitamento di parecchi tifosi che mi hanno seguito fino a Lastra. Il combattimento è stato intenso come mi attendevo. Ero molto emozionato anche perché stavo coronando il sogno coltivato fin da bambino. Ho sempre desiderato passare professionista; poco importa che il debutto sia stato proprio duro”.
Qual è stato il suo svolgimento?
“Il mio antagonista, Lorenzo Calì, non è un mestierante bensì un pugile piuttosto esperto. Dovevo gestire le sei riprese di una sfida entrata subito nel vivo per l’alto ritmo. Nei primi minuti c’è stato un sostanziale equilibrio, sebbene i giudici mi abbiano assegnato tutti i round. La svolta è avvenuta nella quarta ripresa perché ho acquisito maggior lucidità tattica, adattandomi ai guantoni assai diversi rispetto a quelli dei dilettanti. Poi ho comandato l’incontro piazzando un potente montante che ha messo Calì in seria difficoltà”.
Con quali motivazioni hai ricominciato a combattere dopo una lunga pausa?
“Interruppi l’attività agonistica per esigenze di lavoro, avendo aperto un bar a Empoli. Ma anch’io sono stato rovinato dal Covid e dalla conseguente chiusura del locale durante il lockdown. L’unico modo per scaricare la rabbia accumulata era quello di tornare a colpire il ‘saccone’ negli allenamenti. La boxe è la mia vita e così ho ritrovato la fiducia necessaria per giocare la carta del professionismo. Ho capito di poterci riuscire quando mi sono aggiudicato ai punti due ostici match fra i dilettanti, realizzando il grande salto. Adesso non sono più giovanissimo ma aspiro alla conquista del titolo italiano quando arriverà il momento. Senza ambizione, non si va lontano”.
In questa sorta di rinascita chi ti è stato vicino?
“Penso al mio tecnico e preparatore Mirco Ricci, ma sono particolarmente legato a Vasco Nencioni. In ogni mio match, so che lui c’è. Per me è molto di più che un maestro benemerito, responsabile federale e affiliato alla nostra palestra. Lo considero un parente stretto, una figura di casa dagli anni in cui ero nella Boxe Pontorme, dove avevo per istruttori anche il compianto Franco Severino e Andrea Scardigli. Con loro parlavo pure di vicende personali mentre oggi, non solo nel mondo del pugilato, le relazioni sono più fredde”.
Comunque nella ‘Leonica’ l’ambiente è rimasto familiare: chi sono gli altri atleti del club?
“Abbiamo più di sessanta affiliati con alcuni pugili nei dilettanti: quest’anno hanno sostenuto una ventina di incontri. Alcuni sono superleggeri come me: Lorenzo Guarguaglini, che quest’anno si è imposto nel prestigioso torneo Nepi a Firenze, mio fratello Riccardo Vanni, Matteo Princiotta, Elia Andreuccetti, Duccio Costoli, Simone Beninato, Elia Meini e Max Costa”.
Un gruppo destinato a crescere al punto che l’attuale spazio per allenarsi sta diventando insufficiente. Poi il programma ufficioso del 2023 è denso di appuntamenti, fra cui spicca la riunione estiva all’aperto che dovrebbe tenersi al campo sportivo di San Pierino.