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Tommaso Del Bino, cento presenze in maglia Fucecchio: “Il premio partita? Una birra”

5 novembre 2022 | 13:19
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Tommaso Del Bino, cento presenze in maglia Fucecchio: “Il premio partita? Una birra”

Una targa per il numero uno bianconero che entra nella storia: “Sciapi e Menichetti mi hanno insegnato cosa significa giocare per questa maglia”

Tommaso Del Bino ha tagliato il traguardo delle cento presenze con la maglia del Fucecchio, un obbiettivo non da tutti. Domenica (30 ottobre) il presidente Luca Lazzeri lo ha celebrato con una targa ricordo.

Tommaso Del Bino 100 presenze maglia Fucecchio Eccellenza

Tommaso, come hai accolto la sorpresa?
“Sapevo che la targa sarebbe stata pronta. Il presidente ha sempre omaggiato chi ha centrato certi traguardi con questa maglia. Lo ha sempre fatto con tutti e sono sincero è un ricordo che anche io mi aspettavo”

Le partite da incorniciare?
“Il 4 a 1 con il quale superammo il Grosseto. Lo zero a zero lo scorso anno con il Livorno. La vittoria in Coppa a Santa Croce dove il Fucecchio non vinceva da 32 anni. Io spero che tra 30 anni ci si ricordi ancora di queste cose”

Si ricorda il suo approdo con questa maglia?
“Era il dicembre del 2018 lasciai il Porto Tolle quando capii che non avevo più l’ambizione di fare calciatore professionista e mi ero metabolizzato nel poter giocare ancora in qualche campionato in Eccellenza o in Promozione”

Pensava di rimanere così a lungo con questa maglia?
“No. Non l’avrei preventivato”

Quali sono i compagni che ti hanno fatto maggiormente arrabbiare?
“Nessuno, mi sono sempre trovati bene con tutti. Posso dirvi che quelli che mi hanno trasmesso la fucecchiesità sono stati Sciapi e Menichetti”

Cosa significa?
“I loro racconti, la gioia di giocare con questa maglia. Per loro non c’era soddisfazione più grande. Spero che un giorno tornino e che ci siano ancora più giocatori nati a Fucecchio pronti a giocare per questa maglia”

Ma lei abita a Vinci non può avere il loro Dna…
“Questa è una cittadina molto inclusiva. Prendete il palio, è una manifestazione che riguarda solo chi è nato in questo paese. Non è facile farsi prendere a ben volere dai fucecchiesi”

Gente chiusa?
“No, assolutamente. Però Fucecchio non puoi toccarlo ai suoi abitanti”

Le parate determinanti?
“Ho sempre avuto la fortuna di giocare con difese forti che mi hanno sempre permesso di compiere uno o due interventi a partita. E’ chiaro venendo chiamato poco in causa devi essere più bravo e concentrato perché sei meno sotto pressione. La parata più difficile è sempre quella che ti sembra la più agevole”.

Al termine della gara Del Bino ha nella birra un compagno inseparabile.
“No. È il premio partita (ride, ndr). Se si vince arriva nello spogliatoio altrimenti sono costretto a gustarmela a casa. È come l’inno che risuona al “Corsini” solo quando si vince”

Tommaso Del Bino portiere a Fucecchio, figlio d’arte perché il padre Andrea è stato un giocatore del Ponte a Cappiano. Parliamo di derby molto sentito tra il Comune e la frazione?
“Ognuno ha fatto la sua strada. Ora la rivalità si è attenuata con il Cappiano che è sceso di categoria. Allora era un’altra realtà che dopo che venne via mio padre l’anno dopo arrivo alla serie C”.

Questa squadra è 4 settimane che non vince?
“E la birra non arriva (ride ancora, ndr). Abbiamo raccolto tre pareggi e una sconfitta. Ci manca una vittoria che in uno di quei tre pareggi poteva starci”

Lei ha avuto Alvini come tecnico negli anni d’oro al Tuttocuoio. Le ha fatto i complimenti per il traguardo centrato?
“No. Non mi ha chiamato. Posso dirvi che quando è a Fucecchio passa sempre a salutarci al campo. Credetemi ogni settimana o al massimo due ci vediamo”

Dal Porte Tolle si trasferisce in bianconero. Non pensa che ci sia stato lo zampino del suo ex allenatore.
“No. Sono sincero non lo sapeva. Però quando venne a conoscenza della cosa in un post scrisse “ Ottimo acquisto, siamo sicuri”.

Ci può raccontare un frammento del vostro rapporto?
“È stato il primo allenatore che ho avuto quando sono passato a giocare con i grandi. Non mi rendevo conto del suo spessore da tecnico perché non potevo equipararlo con i predecessori. Poi dopo 15 anni di carriera posso dirvi che Max rispetto agli altri era avanti di tante categorie”

Scelga tra 100 birre e 100 presenze.
“100 birre sempre, vogliono dire 100 vittorie”

Alla tua salute, Tommy.