Mattia, da San Romano al podio nazionale in sella alla sua moto






Ha chiuso terzo le gare di debutto. “Mi avrà visto nonno?”, ha chiesto sceso dal podio
Quando è sceso da quei due podi, ha chiesto: “Mi avrà visto nonno?”. L’ha ereditata da lui la passione per i motori, Mattia Ciampalini di San Romano di Montopoli Valdarno, che ha appena compiuto 10 anni, frequenta la quarta elementare e lo scorso fine settimana ha debuttato sulla pista della categoria Esordienti nel Campionato italiano velocità.
In una moto “normale” non arriva a mettere i piedi a terra ma su quel mezzo che è quasi 3 volte il suo peso, Mattia sembra un gigante pronto a volare, tanto che già dall’anno prossimo passerà a una categoria superiore. Sempre con il numero 70 è la sua volontà, l’età del nonno quando se n’è andato, di recente, lasciando lì e sempre più forte quella passione condivisa guardando le gare degli altri prima e sulle minimoto poi.
Da piccolo, se così si può dire, guardava con il nonno i video delle motociclette e le gare, poi sfrecciava in sella alla bicicletta simulando con la bocca il rumore dei bolidi. “Un giorno – racconta il padre – mi chiese di provare. Io lo portai in pista e noleggiai una minimoto. Da quel giorno non è più voluto scendere e dopo 4 mesi era già iscritto al campionato italiano”.
Aveva appena 8 anni e con la sua minimoto ha disputato il campionato italiano e toscano Uisp, chiusi lo scorso anno con un quarto e un quinto posto. Poi le mini Gp con 110 di cilindrata e quest’anno è approdato al Civ, nel quale partecipa al trofeo riservato agli esordienti. E nel quale ha debuttato a Ortona, con due gare chiuse entrambe al terzo posto del podio. “Il campionato finisce a settembre, ma sa già che il prossimo anno passerà alla categoria superiore, con cilindrata 160”.
Mattia infatti “va a scuola” di moto, nel senso che non è un autodidatta. “Fa parte della scuola federale velocità, l’unica riconosciuta, nata per preparare piccoli piloti”. Perché non basta pigiare sull’acceleratore per vincere e soprattutto non basta a non farsi male. A preparare Mattia è Gianluca Nannelli, ex pilota Ducati e poi c’è il team dell’accademia, condotta da tecnici federali e che gestisce anche i Talenti Azzurri.
Il gruppo è itinerante, cambia pista a ogni allenamento e lo stesso devono fare Mattia e i suoi genitori. “In questo momento del campionato, facciamo 3 allenamenti a settimana in pista. E’ un bell’impegno, ma a lui piace e non gli pesa”. Che è un bambino insomma, se lo ricorda solo quando la mamma gli dice: “Mi raccomando via piano” ma già nella risposta sembra cresciuto: “Ma mamma, io vado lì per correre”. I bambini sono seguiti, ci sono le regole e le protezioni, i mini piloti hanno tutti una licenza che è necessaria per correre, ma i genitori sono sempre genitori: “Ci stiamo abituando a guardarlo correre, anche se mi sa che non ci si abitua mai per davvero”.