“Vi siete dimenticati dello sport”, il presidio dei lavoratori a Firenze




“Approvare la riforma e prorogare i bonus per gennaio e febbraio”
“Il 28 febbraio scade la delega per l’approvazione della riforma dello sport e del lavoro sportivo e, se entro quella data il nuovo consiglio dei Ministri non dovesse varare il decreto, decadranno i tempi per una riforma che il settore attende da molto tempo e verrà vanificato tutto il lavoro fatto in questi mesi. Non possiamo permetterci di perdere l’occasione di questa riforma che, seppur da migliorare su vari aspetti, introduce degli elementi di tutela e di diritti fondamentali ad oggi assolutamente assenti: malattia, maternità, congedo parentale, pensione, disoccupazione”. Così i rappresentanti Cgil spiegano la loro presenza davanti allo stadio Franchi a Firenze oggi, 26 febbraio.
“Anche sul fronte della parità di genere – dicono – si perde una battaglia importante perché per la prima volta la riforma porta il professionismo anche nello sport femminile, che vuol dire estendere tutele e diritti (previdenza, diritto alla maternità, tutele assicurative, malattia, eccetera) anche alle atlete e alle calciatrici.
Chiediamo al presidente del Consiglio e al consiglio dei ministri di non perdere questa occasione, di portare avanti l’iter legislativo della legga delega e di varare la riforma nei tempi utili. Chiediamo anche che venga approvato il prima possibile il Dpcm con le proroghe dei bonus anche per i mesi di gennaio e febbraio, e che si metta in atto un piano per le riaperture anche delle attività sportive”.
Per questo oggi lavoratori e lavoratrici del settore, col Nidil Cgil e Slc Cgil, hanno manifestato davanti allo stadio Franchi di Firenze dove hanno ricevuto la visita dell’assessore Cosimo Guccione e di Marco Ceccantini di Uisp Firenze. “A Firenze sono circa 2mila le lavoratrici e i lavoratori che operano nel settore sportivo con contratti di collaborazione sportiva o come liberi professionisti a partita iva. In tutta Italia sono oltre mezzo milione. Sono lavoratrici e lavoratori in attesa di diritti e tutele”.