“Un sogno”, la Podistica Castelfranchese alle finali nazionali di corsa campestre



La formazione ha centrato il settimo e ultimo posto disponibile per l’accesso alla Festa del Cross
È un traguardo a lungo cercato quello raggiunto pochi giorni fa dalla Podistica Castelfranchese. Un percorso lungo tre anni, dalla prima insperata partecipazione ai Campionati di corsa campestre del 2016.
Pochi giorni fa, la formazione guidata dallo storico direttore tecnico Daniele Milani ha centrato per la prima volta, grazie alle due prove regionali di Lucca e Empoli, il settimo ed ultimo posto disponibile per l’accesso alla cosiddetta Festa del Cross, cioè la finale nazionale del Campionato italiano individuale e di società di corsa campestre organizzato dalla Fidal (la Federazione italiana di atletica leggera). Programmata inizialmente per la seconda settimana di marzo a Campi Bisenzio, l’evento è stato rinviato pochi giorni fa al mese di novembre per i fatti legati alla diffusione del coronavirus.
Per la società di Castelfranco, guidata dal presidente Ilio Canovai e dal segretario Roberto Bartalini, si tratta di una qualificazione storica che va al di là della dimensione del club. “Siamo un piccolo team ma facciamo le cose con passione – dice il direttore Milani -. Da tempo la società sta lavorando con i giovani al campo di Castelfranco, grazie all’attività di avviamento allo sport due volte a settimana con prova gratuita, anche se le strutture a disposizione sono poche e spesso non adeguate”.
Eppure questo non ha impedito ai ragazzi biancoverdi della categoria esordienti, sia maschile che femminile, di dominare il panorama podistico a livello provinciale. “Adesso – continua Milani – le finali nazionali di corsa campestre del settore assoluto, guadagnate con grande forza di volontà da parte di tutti, atleti e dirigenti, sono il coronamento di un piccolo sogno che prima di tutto dimostra la buona strada intrapresa. È bene sottolineare, ad esempio, che gli atleti da noi schierati per questi campionati sono tutti prodotti della nostra ‘cantera’ o comunque del territorio podistico a noi limitrofo. Questo fa parte del nostro progetto ed è la cosa che più ci contraddistingue”.