Tutto pronto per il via della nuova stagione del Tuttocuoio, quest’anno in serie D dopo l’amara retrocessione dello scorso anno dalla Lega Pro.
Tutto è iniziato lo scorso 14 luglio quando non si è solo celebrata solo la presa della Bastiglia, ma a chilometri di distanza è arrivata l’investitura del nuovo allenatore del Tuttocuoio. La presidente Paola Coia con una parola secca motivò la scelta del tecnico Davide Mezzanotti: “Accetto la sfida”. 16 giorni dopo, il Tuttocuoio inizia la preparazione.
Mister Mezzanotti gli anni d’oro sembrano lontani anni luce
“E’ una situazione totalmente nuova e diversa. Ripartiamo, una retrocessione si porta dietro delle scorie. Il merito è solo della presidente che è riuscita in così poco tempo a ricostruire il tutto. Ha lavorato 24 ore su 24 con grande determinazione e abnegazione. Dobbiamo sistemare alcune cose ma la fisionomia c’è. Devono essere perfezionate alcune situazioni ma non dobbiamo avere fretta nel chiudere le trattative, perché la fretta è cattiva consigliera e dobbiamo compiere il meno possibile gli errori”.
Perché la scelta è caduta su Mezzanotti?
“Dovete chiederlo a lei. Mi trovavo in zona ci siamo incontrati. Credo che sia emersa l’onestà dell’uomo, la determinazione nel lavoro. Prima di me aveva incontrato molti colleghi, è lei che ha scelto”.
E’ la prima retrocessione dopo 12 anni per i nero-verdi, anche lei ha vissuto la stessa esperienza lo scorso anno con i trentini del Levico Terme.
“E’ vero per chi non sa le cose. Dopo 8 giornate questa squadra era ultima, aveva ottenuto un punto in classifica alla prima di campionato. Abbiamo raccolto 30 punti in 26 gare e chi si è salvato lo ha fatto a quota 34. La mia media è stata alta. Abbiamo perso lo spareggio con lo Scanzorosciate chiudendo la sfida sull’1-1 dopo i tempi supplementari. Però il quartultimo posto in classifica permette al Levico Terme di essere ripescato. Siamo andati vicino alla salvezza, tutti ci avevano dati per spacciati e abbiamo quasi compiuto l’impresa. Dico sempre che un gol non è quello che ti cambia quello che hai ottenuto in una stagione”.
Tuttocuoio e Mezzanotti a caccia di riscatto, potrebbe essere uno slogan
“Non è facile dobbiamo rimboccarci le maniche. Paola Coia sta pensando non solo all’immediato ma a qualcosa che duri nel tempo”.
Che giudizio aveva del Tuttocuoio vedendolo da avversario
“Non l’ho mai affrontato da avversario con Sansepolcro, Arezzo e Castel Rigone. L’impressione dall’esterno era quella di una società brillante, uno squadrone con un paese alle spalle capace di ottenere grandi risultati. Faccio degli esempi: se in Lega Pro piazze come Arezzo e Cremona ottengono grandi risultati l’impresa appare più piccola. Se una squadra piccola come il Tuttocuoio riesce a consolidarsi a questi livelli vuol dire che c’è una squadra eccezionale aiutati dai tifosi e quindi l’impresa diventa grande. E per questi gli applausi se li meritano tutti”.
Nell’allestire la rosa ha dato suggerito qualche nome?
“Non ho dato delle indicazioni precise. Ci confrontiamo spesso. Ho chiesto come priorità quella di prendere i giovani. In questo campionato ne devi avere 8 e la metà devono essere schierati. Quando le stagioni finiscono c’è subito la rincorsa da parte delle squadre di serie D ad arrivare a quelli migliori. Noi su questo siamo partiti in ritardo e la scelta va fatta in maniera accurata. Quelli che arrivano qui devono avere fame, voglia di migliorarsi e porre degli obbiettivi, perché avendo abolito la Seconda Divisione i migliori possono ambire alla Lega Pro e chi ha delle doti ci arriva. E’ un bel trampolino e chi indossa questa maglia deve dare il 101 per 100. Io due anni fa a Sansepolcro giocavo con 3 nati nel 1999 e come se oggi giocassi con i nati nel 2001. Tra i miei ragazzi c’era Tavernelli passato al Gubbio”.
E’ assurdo parlare di modello di gioco, allora mettiamola così cosa predilige Mezzanotti?
“L’importante è il concetto di gioco. Difesa a 4, centrocampo a 3, un tre-quartista e 2 attaccanti, che possono mutare durante la gara. Ma occorre avere l’atteggiamento giusto. Dobbiamo dare il massimo dall’inizio alla fine, lo pretendo dal più vecchio al più giovane”.
Che cosa può garantire ad una piazza delusa dalla retrocessione e che non sperava in un disimpegno di Andrea Dolfi?
“Non sono uno che è capace di fare tante promesse. Dico alla gente di stare uniti e compatti e di dare sostegno alla squadra, combatteremo tutti insieme, occorre avere pazienza. Dobbiamo essere tutti uniti perché la maglia che portiamo va onorata, rispettata ed è la stessa che vale anche per i tifosi. Noi daremo il massimo perché il lavoro per me è fondamentale. I colori che portiamo sono gli stessi di tutta Ponte a Egola”.
Più dirci il programma
“Doppie sedute mattino e pomeriggio fino al 13 agosto. Data nella quale vogliamo aver completato la squadra, l’allestimento delle amichevoli avverrà con la squadra al completo, anche se sto pensando ad un test intorno al 7 agosto”.
Mister lei le maniche se l’è già rimboccate?
“E’ stato così per tutta la carriera da calciatore (ex Brescia, Pescara, Napoli e Vicenza tanto per citarne alcune). Nel calcio come nella vita bisogna mangiare il pane duro”.
Staff tecnico
Allenatore: Davide Mezzanotti
Preparatore dei portieri: Roberto Meropini
Preparatore atletico: Stefano Maggiari
Fisioterapista: Alberto Mogara
Rosa attuale
Portieri: Alessio Grossi classe 98
Difensori: Jacopo Anichini (97 dal Ponsacco), Matteo Ferri (98 dallo Spezia lo scorso anno ex Fezzanese), Roberto Falivena, Ferdinando Sciarabba (99 dalla Berretti del Pontedera), Lorenzo Burgalassi (99 dalla Berretti del Pontedera)
Centrocampisti: Tommaso Gialdini (ex Jolly Montemurlo), Gianmarco Chella (dalla Berretti del Pontedera), Gianmaria Paglierani (dalla Berretti della Lucchese), Crivaro Braian Francis (dal Dro), Giacomo Bongiorno (dal Genoa in prestito alla Berretti del Pontedera), Andrea Gambini, Fabio Cortopassi (99 dalla Berretti del Livorno)
Attaccanti: Filippo Chiti, Matteo Paccagnini (dal Ghivizzano Borgoamozzano)