


Si chiamano Empoli Ladies, ma la squadra è quella del Castelfranco Cf (Leggi Castelfranco Cf, ora è Empoli Ladies) e lo è anche l’orgoglioso allenatore Alessandro Pistolesi. Con tutte vittorie, nessuna sconfitta e 4 pareggi all’attivo in questa stagione e l’ultimo affondo pesante come uno 0-3, le ragazze hanno realizzato il sogno della massima serie. Con lode: in serie B è stata la squadra che ha segnato di più e subito meno in campionato. “Ora la sfida sarà rimanerci”, sorride il mister di Castelfranco, che però non teme smentite quando dice: “Sono ragazze toste, un gruppo fuori dal comune”. Uno squadrone di ragazze che, a dire il vero, non sono di Castelfranco “ma vengono tutte dall’asse Fipili”.
E che nel vivaio di Castelfranco ci sono cresciute: “L’età media è 19 anni – dice il mister – Alcune lavorano, gran parte studiano. Non è facile conciliare le attività con il calcio”. Specie quello femminile, decisamente poco remunerativo ma impegnativo quanto quello dei maschi. “Al momento facciamo tre allenamenti a settimana, ma dalla prossima stagione saranno 4. In orari assurdi, perché per le nostre ragazze e per noi, questo non è un lavoro, ma una passione immensa. Pensa d’inverno cosa vuol dire allenarsi la sera. La carriera di una calciatrice è più lunga di quella di un calciatore, ma anche molto, molto, meno remunerativa. Le ragazze iniziano prima e ho visto ottime atlete in campo a 40 anni”.
Ma lo sport è galantuomo – quasi sempre – e i sacrifici vengono ripagati. “Il difficile sarà starci, in A. Ma è una bella gratificazione e un ottimo campo pratica per far crescere le ragazze”. A 20 anni, non mancano certo fiato e fisico, ma forse un po’ di esperienza potrebbe penalizzare le nuove arrivate. “Abbiamo la fortuna e la sfortuna di non giocare per soldi, quindi giocando per giocare, vogliamo prendere il più possibile e dare il più possibile a queste splendide ragazze”. Che, alla fine, sono la dimostrazione del fatto che lavorare con i giovani è possibile e anzi necessario, che non servono star super pagate per vincere e che puntare sui giovani non è retorica, ma una strategia possibile e praticabile.
A dirlo, oltre al mister, sono i 30 anni di esperienza che Castelfranco Cf ha accumulato e portato in dote all’Empoli che, da parte sua, aveva l’obbligo da regolamento di attivare una squadra femminile e due scelte davanti: partire dal settore giovanile o stringere un patto con la vicina e già rodata società, che nella sua lunga vita, la serie A l’ha già fatta. Puntando sul vivaio.
Elisa Venturi