Dalla palestra alla terra rossa, Buti ai juniores di tennis

“Sto sfruttando questi ultimi giorni di vacanza per rilassarmi e ho voluto assistere a questa storica manifestazione giovanile che si disputa vicino alla mia Fucecchio”. C’era anche il fucecchiese di Torre Simone Buti, star dell’Italvolley a Rio 2016 (qui ), sul campo di Santa Croce, dove fino a sabato prossimo ci saranno i 39esimo Internazionali juniores.
“Sono uno sportivo a tutto tondo -ha detto Buti – e mi piace molto il tennis. Quando ho la possibilità scendo sulla terra rossa, spesso gioco contro mio fratello Valerio. Lui è più tecnico, io con il mio fisico copro bene a rete. In questo, i movimenti del volley mi aiutano molto”. “Purtroppo – ha aggiunto – non potrò gustarmi gli Internazionali di Roma, perché da domani sarò impegnato nel collegiale con la Nazionale. Il mio tennista preferito? Tra gli italiani, dico Fognini. Il ‘Fogna’ è quello che mi emoziona di più, ha un carattere esuberante, non sai mai cosa aspettarti da lui, è un gran bel personaggio. In generale, dico invece Federer, per il suo talento e per il modo di stare in campo. Roger non sarà a Roma e quindi penso che Nadal possa aspirare alla vittoria, anche in considerazione dell’ottimo stato di forma”.
Dal volley al tennis e ritorno. Il discorso scivola sul futuro pallavolistico di Simone Buti, che dopo la finalissima di Champions League CEV con la Despar Perugia, ha deciso di lasciare il club umbro. “Le voci di un mio trasferimento a Monza? Tra breve sapremo”, sorride Buti, che ritorna alla medaglia d’argento di Rio conquistata con l’Italia. “Per l’emozione che ci ha regalato, la partita con gli Stati Uniti è stata come una finale – ricorda il ‘centrale’ toscano – A quel punto, l’impresa di conquistare l’oro era fattibilissima, se avessimo giocato all’80% ce l’avremmo fatta. Avevamo una ghiotta occasione. Comunque vedo un’Italia in crescita, con giovani interessanti, su tutti Simone Giannelli che ha solo 20 anni ed è fortissimo. Se lavoreremo bene in questo quadriennio olimpico, a Tokyo 2020 potremo aspirare all’impresa che non è mai riuscita alla pallavolo italiana”.