Dirty Soccer, sanzioni a Ascari e Bagnoli, Tuttocuoio prosciolto

27 marzo 2017 | 18:31
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Dirty Soccer, sanzioni a Ascari e Bagnoli, Tuttocuoio prosciolto

Se da un lato in casa Tuttocuoio c’è da festeggiare per il pieno proscioglimento della società dalle accuse scaturite dall’inchiesta Dirty Soccer pronunciata dalla sezione disciplinare del tribunale federale nazionale, dall’altro c’è poco da gioire visto che la Toscana e soprattutto la provincia di Pisa non sono immuni da condanne illustri.

La giustizia sportiva, infatti, al termine della sentenza ha riconosciuto colpevoli due procuratori, nomi illustri nel mondo del calcio della Lega Pro pontederese e pontaegolese Eugenio Ascari e Andrea Bagnoli, condannandoli a sei mesi di inibizione. Non solo: il giudice sportivo ha anche inflitto 30mila euro di ammenda a Bagnoli e 10mila ad Ascari come era stato richiesto dalla procura federale. Insieme a loro, sono state assegnate altre sanzioni a vari personaggi della Lega Pro tra cui alcuni procuratori sportivi. Andrea Bagnoli, originario di Ponte a Egola, oggi residente a Pontedera è procuratore di  giocatori in forza a squadre toscane che al tempo dei fatti, stagione 2014-2015 militavano in Lega Pro. Stessa cosa si può dire del pontederese Eugenio Ascari, agente sportivo. Personaggi noti a chi frequenta stadi, spogliatoi e campi sportivi.
A tirare dentro l’inchiesta Dirty Soccer Andrea Bagnoli sarebbe stata un’intercettazione fatta nel 2015 dalla Dda di Catanzaro dove emergerebbe un chiaro tentativo di combina (ovvero di alterare il naturale risultato di una gara). Da un lato c’è Ercole Di Nicola proveniente dal mondo sportivo dell’Aquila calcio anche se nel febbraio 2015 non era più tesserato e quindi formalmente estraneo alla società. Di Nicola cerca di combinare la partita Tuttocuoio – Gubbio del 29 marzo 2015 con Massimiliano Solidoro collaboratore del Savona. Bagnoli, secondo quanto sostenuto in aula dalla procura, poco dopo viene a conoscenza del fatto che era in corso il tentativo di combinare la partita e non denuncia l’illecito nonostante “avesse assunto piena e diretta cognizione del tentativo di combine”. Condotta che la giustizia sportiva ha ritenuto di dover sanzionare. Non solo. Proprio la posizione che rivestiva de facto Bagnoli nel Tuttocuoio sembra essere il grimaldello che tirò il sodalizio ponteagolese nell’inchiesta. Infatti per la procura federale Bagnoli era procuratore sportivo, ma anche dirigente di fatto del Tuttocuoio, per quanto la sua figura non comparisse negli organici della società. Proprio su questo punto infatti, prima la procura e poi il tribunale federale hanno voluto accertare le responsabilità soggettive arrivando alla conclusione che Bagnoli nel 2015 in questa circostanza operò da solo, senza coinvolgere il Tuttocuoio nella sua condotta non andando “minimamente a intaccare la sfera della società neroverde”, come scrive il tribunale nelle motivazione della sentenza.
Posizione diversa quella di Eugenio Ascari, che finisce nell’inchiesta della combine con la partita Pistoiese – L’Aquila del 12 aprile 2015. Siamo a fine campionato e tra le intercettazioni che la Dda di Catanzaro mette in atto su mandato del gip spunta ancora Ercole De Nicola, che si industria per combinare il risultato della gara attraverso una fitta rete di messaggi e colloqui telefonici, pur utilizzando un linguaggio cifrato, con Eugenio Ascari, agente di calciatori al tempo dei fatti, Davide Matteini e Alessandro Romeo. Alla fine l’operazione non riesce, tanto che in un colloquio successivo Romeo all’epoca calciatore della Pistoiese, nonostante l’operazione non fosse andata in porto, chiede rassicurazioni per il suo futuro sportivo. Sulla base delle intercettazioni, però, il tribunale ha ritenuto che tutti questi personaggi avessero piena cognizione di quanto stavano facendo e per tanto anche per Ascari è stata disposta dal tribunale federale una sanzione.
Alla fine, da quanto emerso in aula durante il processo che si è concluso il 17 marzo scorso, emerge dal mondo della Lega Pro 2014-15 un sistema di faccendieri e personaggi che in varie gare del campionato si adoperano nel tentativo di controllare i risultati per gestire anche quelli delle scommesse.
In provincia di Pisa spiccano i nomi di Ascari e Bagnoli, ma in realtà nella sentenza del tribunale sono finite 18 persone fisiche che ruotano nel mondo della Lega pro e che a vario titolo parteciparono al meccanismo gelatinoso delle combine: Claudio Arpaia, Felice Bellini, Salvatore Casapulla, Giuseppe Cianciolo, Daniele Ciardi, Cosimo d’Eboli, Marco Di Chio, Fabio di Lauro, Ercole Di Nicola, Vito Falconieri, Adriano Favia, Fabrizio Maglia, Davide Matteini, Alessandro Romeo, Massimiliano Solidoro, Mauro Ulizio.
Tra le società invece le sanzioni del tribunale hanno riguardato 7 sodalizi sportivi: L’Aquila Calcio 1927, Paganese Calcio 1926, Santarcangelo Calcio, Savona Fbc, Us Pistoiese 1921, Us Poggibonsi, Vigor Lamezia.

Gabriele Mori