
Dopo che Alvini lascia la sala stampa, circondato dall’affetto di chi lo ha conosciuto, arriva Andrea Caponi.
Il quale analizza l’episodio chiave: “Sono entrato in area di corsa, mi ha toccato, rigore netto. Shekiladze ha preso palla: era determinato. I rigori si possono sbagliare. Non voglio parlare di sfortuna, alla quale si attaccano i deboli. Le gare vengono decise dagli episodi e quello decisivo era dalla nostra parte: se la sentiva di calciare, è il nostro cannoniere. Costruiamo molto e segnamo poco. Con la Carrarese abbiamo concluso 13 volte con il Pisa fino al 84′ pensavamo di vincere. Siamo rammaricati, ma ci sentiamo vivi, creiamo e produciamo, ci girà così”.
Poi è la volta di Lucarelli, il sorriso tra l’amaro e l’ironico è la fotografia del momento nero-verde. Mister, peccato. “Peccato non solo per oggi. Noi abbiamo sbagliato una sola gara quella di Arezzo dove ci siamo fermati a Montevarchi. Vedo la squadra determinata, viva in salute e questo mi lascia ben sperare. Prima o poi girerà anche a noi: vedo squadre che con il minimo sforzo raccolgono risultati e a noi questo non riesce. A L’Aquila ci hanno annullato due gol. I segnali non sono belli ma non vogliamo piangerci addosso, ma alla fine, nel calcio, conta se non la metti dentro e non dobbiamo abbassare la guardia”.
Era Shekiladze il rigorista? “Tempesti e Giovinco erano usciti: o lui o Caponi potevano tirare. Lui ha preso la palla, era determinato, è il nostro capocannoniere con 7 gol. La prestazione c’è stata, non abbiamo rischiato nulla contro un avversario che si è schierato come il Santarcangelo, venivano a prenderci alti, costringendoci al lancio lungo. I nostri attaccanti vanno serviti palla a terra. Loro erano venuti per non perdere. Anche oggi abbiamo mandato in campo i più sani, Caponi si è allenato lunedì, martedì e mercoledì ha saltato gli allenamenti, venerdì mi ha dato la sua disponibilità e io sono andato in un negozio di sport a comprargli il caschetto. La difesa ha fatto bene non concedendo niente a gente come Colombo e Rovini, si scopre l’acqua calda dicendo che non riusciamo a segnare, ma non dipende solo dagli attaccanti: anche i centrocampisti devono accompagnare di più, ma per caratteristiche pendono a ripiegare anziché proporsi e su questo aspetto ci lavoriamo tutti i giorni. Mi rendo conto che non è facile. Oggi il vento ha condizionato parecchio la gara. Un passettino alla volta, siamo tornati a fare punti in casa, non abbiamo subito gol, la prestazione c’è stata. Sono tanti i motivi dai quali ripartire”.
E sabato la Lupa Roma?
“Squadra da prendere con le molle con giocatori esperti che hanno giocato in Serie A e in Serie B, poi a Savona saranno le due gare più difficili da qui alla fine. Rimaniamo sul pezzo”.
Mattoncino su mattoncino, il Tuttocuoio prova a centrare la salvezza.
Andrea Signorini