Tuttocuoio-L’Aquila(1-1). La rabbia di Lucarelli

17 ottobre 2015 | 12:32
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Tuttocuoio-L’Aquila(1-1). La rabbia di Lucarelli

Tuttocuoi: Feola, Marchetti (83’ Peverelli), Ferraro, Caponi, Colombini, Falivena, Ricciardi, Palumbo (59′ Shekiladeze), Tempesti (73′ Esposito), Colombo, Picascia. A disp: Carboni, Frare, Bachini, L.Mancini, Balde, Giannarelli, Muroni, Paparusso, Cherillo.
Allenatore: Lucarelli
L’Aquila: Zambrini, Bigoni, di Mercurio, Maccarone, Cosentino, Triarico, Ceccarelli (80’ Perna), De Francesco (83’ Bensaja), De Sousa, M.Mancini, andomenico (74’ Sanni). A disp: Savelli, Iannascoli, Bensaja, Stivaletta, Milicevic, A. Mancini.
Allenatore: Perrone

Arbitro: Catona di Reggio Calabria, assistenti Lacalamita di Bari, Antonacci di Barletta.
Reti:  70′ Shekiladeze,  74′ De Sousa
Note: Ammoniti: 43’ M. Mancini, 51’ Sandomenico, 55’ De Francesco, 63’ Colombini, 87’ Esposito, 88’ Ferraro.
Neroverdi in campo con il lutto al braccio per la recentissima scomparsa di Cecilia Palandri (leggi qui) contro gli ospiti Aquilani. Nel corso del match il Tuttocuoio crea, fallisce, costruisce, dilapida, segna, si fa raggiungere e divide la posta con L’ Aquila. E’ tutto qui il sunto di una gara nella quale la precisione fa difetto nella sponda neroverde, dove occorre un eurogol per andare in vantaggio, dove basta giocare alle belle statuine per consentire alla truppa di Perrone di evitare la quinta sconfitta consecutiva. Un pugno di mosche e due punti gettati. Le premesse oltre ad essere state lusinghiere evidenziavano già il tema della gara. Picascia va sul fondo e porge un cross arretrato in piena area a Ricciardi in quale dopo due minuti di gara getta al vento una palla gol colossale. Passano altri 2 minuti e Palumbo sul settore opposto appoggia a Tempesti in piena area chiuso da un difensore. Dopo due ottime opportunità gli abruzzesi si presentano con Sandomenico, il quale si invola da sinistra incrociando a lato. Primo intervento di Zandrini al 18’ quando deve inarcarsi per allungare in corner il lob di Ricciardi. Intervento più consistente l’estremo rossoblu lo compie al 23’ quando Colombo, il miglior in casa neroverde chiude un triangolo con Tempesti e cerca l’ angolo alla sinistra, Zandrini respinge. Poco dopo torna in avanti l’ Aquila, ma la pettinata di Sandomenico termina tra le braccia di Feola, sul ribaltamento l’incornata di Tempesti sul centro di Picascia termina fuori dal montante. A 38’ dalla pausa l’estremo ospite è costretto agli straordinari sulla girata e tiro di Tempesti dopo che Colombo era andato in cielo per offrirgli l’assist. Così come era iniziata la prima parte con una palla gol gettata alle ortiche si chiude la prima frazione alla quale l’arbitro non concede recuperi. Manuel Mancini viene ammonito e dalla punizione che ne scaturisce Colombo prende l’ ascensore per mandare in gol Palumbo che da due passi liscia la sfera. Si va alla pausa con molti rimpianti in casa pontaegolese.
Seconda parte inaugurata da un’azione insistita dei padroni di casa che si esaurisce con il centro di Ricciardi sul quale esce dall’angolo alto il colpo di testa di Marchetti. Al 58’ la risposta ospite con Ceccarelli che converge, ma spara sul fondo. Per venire a capo della situazione Lucarelli gioca la carta Shekiladze, affidandosi al tridente. 10 minuti dopo dal suo ingresso, l’ispiratissimo Colombo con un sapiente tocco lo mette in condizione di concludere in area, da sinistra Zandrini ribatte ancora. Il Tuttocuoio si getta in avanti offre spazi agli ospiti e la vecchia conoscenza Sandomenico, prova da destra a piazzare sul secondo palo il destro a giro risolutivo, palla alta. Al 70’ il pubblico di casa può dar libero sfogo all’ esultanza. Shekiladze da sinistra rientra e lascia partire un terra area terrificante all’incrocio dei pali. Per il georgiano è la seconda prodezza stagionale, sempre davanti al proprio pubblico. Ma dalla gioia alla delusione il passo è breve. Non basta togliere un attaccante, Tempesti per inserire Esposito tornando al 3-5-2, in quanto passano meno di 3 minuti e De Sousa in seguito ad un corner prende il tempo a tutti, Feola esce a vuoto, i difensori si fanno infilare e il pareggio è servito. Al 76’ Colombo dalla posizione in cui decise il derby lo scorso anno, con il Pontedera prova il gol, ma Zandrini non si sorprendere. E così come avvenne ad Arezzo, sui titoli di coda con Bensaja, L’ Aquila cerca il gol da tre punti, Feola respinge. Sarebbe stata la beffa delle beffe, per un Tuttocuoio che deve recitare solo il mea culpa alla fine l’arbitro concede quattro minuti di recupero.
La Rabbia di Lucarelli
C’è amarezza nel clan neroverde. Mister Lucarelli si presenta e non usa giri di parole: “Non c’è amarezza. 12 palle gol, 12 foto al loro portiere, andiamo al tiro senza cattiveria. Se c’è amarezza è tutta personale. 10 palle gol nel primo e 3 nel secondo non è più tollerabile. C’è da tirare fuori la rabbia e qualcuno rimpiangerà questa mancata vittoria. 12 palle gol e riusciamo a segnare solo con degli eurogol. Non ci sono permessi e giorni di riposo. Ci vediamo lunedì mattina alle 10. Il calcio che intendo io è guerra sportiva vengo da un quartiere come Shangai dove bisogna lottare. Il tempo delle vacanza, del bel posto è finito, li faccio vomitare”.
Il silenzio è interrotto dal presidente Dolfi che urla bravo partito dal fondo della sala stampa.
Lucrelli Poi riprende e dice: “Non ci siamo goduti neppure il vantaggio che siamo stati capaci di farci riprendere. I nostri attaccanti non hanno neppure un graffio ne una cicatrice in faccia. Bisogna essere determinati abbiamo tirato senza rabbia. Dobbiamo vergognarci. Se le carezze non sono bastate per farli capire ora occorrono i ceffoni ed io sono abituato ad usare le due maniere”.
L’ applauso da parte della dirigenze appostata al gran completo chiude l’ intervento di Lucarelli. Da lunedì il fioretto verrà accantonato occorre la sciabola per rivedere il Tuttocuoio, lontano dal Mannucci per le prossime 2 gare, prima a casa del suo ex tecnico Alvini a Pistoia poi in casa della Lupa Roma ad Aprilia.

Andrea Signorini