
“Andrea Bagnoli non ha mai rivestito ruoli dirigenziali nella nostra società”. Il Tuttocuoio si “smarca dall’agente Fifa, indagato dalla procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta Dirty Soccer sul calcoscommesse: dieci nuovi avvisi di garanzia per “combine” inviati a dirigenti e calciatori per match di LegaPro, gironi B e C, della scorsa stagione.
E nell’elenco diramato dagli inquirenti, Bagnoli viene accostato al club neroverde. Ma da Ponte Egola, con una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito arriva la precisazione: “Il Tuttocuoio prende atto che Andrea Bagnoli è stato qualificato come ex dirigente della nostra società, ma smentisce tale circostanza e precisa che Bagnoli, non ha mai rivestito ruoli dirigenziali né di altra natura nell’ambito della nostra società”. Una la partita del Tuttocuoio nel mirino, relativamente alla passata stagione: quella casalinga contro il Gubbio del 29 marzo. Gli altri indagati sono Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’Aquila all’epoca dei fatti; Raffaele Pietanza, uomo di fiducia di Massimiliano Carluccio, già indagato nelle precedenti tranche dell’operazione; Vito Falconieri e Michele Nardi, ex calciatori del Santarcangelo; Felice Bellini, dirigente sportivo, e Sebastiano La Ferla, suo uomo di fiducia; Mauro Ulizio, ex direttore generale del Monza ed ex `socio occulto´ e direttore generale di fatto della Pro Patria; Tanja Djodrjevic, persona di fiducia del finanziatore delle combine Uros Milosavljevic e Massimiliano Solidoro, ex collaboratore tecnico del Savona.