Calcioscommesse, il Tuttocuoio si chiama fuori

5 agosto 2015 | 14:14
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Calcioscommesse, il Tuttocuoio si chiama fuori

“Andrea Bagnoli non ha mai rivestito ruoli dirigenziali nella nostra società”. Il Tuttocuoio si “smarca dall’agente Fifa, indagato dalla procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta Dirty Soccer sul calcoscommesse: dieci nuovi avvisi di garanzia per “combine” inviati a dirigenti e calciatori per match di LegaPro, gironi B e C, della scorsa stagione.

E nell’elenco diramato dagli inquirenti, Bagnoli viene accostato al club neroverde. Ma da Ponte Egola, con una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito arriva la precisazione: “Il Tuttocuoio prende atto che Andrea Bagnoli  è stato qualificato come ex dirigente della nostra società, ma smentisce tale circostanza e precisa che Bagnoli, non ha mai rivestito ruoli dirigenziali né di altra natura nell’ambito della nostra società”. Una la partita del Tuttocuoio nel mirino, relativamente alla passata stagione: quella casalinga contro il Gubbio del 29 marzo. Gli altri indagati sono Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’Aquila all’epoca dei fatti; Raffaele Pietanza, uomo di fiducia di Massimiliano Carluccio, già indagato nelle precedenti tranche dell’operazione; Vito Falconieri e Michele Nardi, ex calciatori del Santarcangelo; Felice Bellini, dirigente sportivo, e Sebastiano La Ferla, suo uomo di fiducia; Mauro Ulizio, ex direttore generale del Monza ed ex `socio occulto´ e direttore generale di fatto della Pro Patria; Tanja Djodrjevic, persona di fiducia del finanziatore delle combine Uros Milosavljevic e Massimiliano Solidoro, ex collaboratore tecnico del Savona.