“Costruire insieme una Toscana prima regione Rifiuti Zero”, il percorso inizia dal Green Park

30 maggio 2024 | 19:30
Share0
“Costruire insieme una Toscana prima regione Rifiuti Zero”, il percorso inizia dal Green Park
“Costruire insieme una Toscana prima regione Rifiuti Zero”, il percorso inizia dal Green Park
“Costruire insieme una Toscana prima regione Rifiuti Zero”, il percorso inizia dal Green Park
“Costruire insieme una Toscana prima regione Rifiuti Zero”, il percorso inizia dal Green Park

E prosegue in Valdera, “simbolo e luogo materiale dove, da svariati anni, vengono occultati i residui di produzioni pericolose”

Parte dal Green Park di Pontedera, con una manifestazione presidio sabato 1 giugno alle 15,30, un percorso di mobilitazione e proposte per “una Toscana senza rifiuti e nocività”. Il cammino pensato da Zero Waste Italy, Legambiente Valdera, NO Valdera Avvelenata, Tat Montefoscoli e assemblea permanente No Keu continuerà con un incontro tra comunità e comuni Rifiuti Zero a Palaia il 29 giugno, culminando con una grande manifestazione corteo all’inizio dell’autunno.

In Valdera perché, spiegano gli organizzatori, “La Valdera è simbolo e luogo materiale dove, da svariati anni, vengono occultati i residui di produzioni pericolose, delle nocività ambientali e sanitarie e delle inefficienze amministrative regionali. Alcuni esempi emblematici sono le discariche di Chianni (per decenni ha accolto i rifiuti del comprensorio del cuoio e ora viene proposta come hub per i rifiuti di amianto), di Legoli (riceve i rifiuti dell’Ato Centro e Costa e la Belvedere Spa ne chiede l’ennesima espansione) e di Pontedera (riceve rifiuti speciali sia dal territorio regionale che da tutt’Italia ed Ecofor Service Spa ne chiede l’ennesimo ampliamento), il keu scandalosamente miscelato con altri materiali impiegati nell’edilizia, soprattutto per la costruzione di strade a Pontedera, nella massicciata della nuova Sr 429 strada Empoli Castelfiorentino e come ammendante agricolo in mezza Toscana. Questo rappresenta una tragica metafora di una gestione dei rifiuti e dei residui urbani e speciali (industriali, sanitari, etc.) che combattiamo da anni e che deve cambiare.

In Valdera (e in Toscana) si scontrano due visioni opposte dell’economia, del lavoro, della gestione del territorio e degli ecosistemi: quella di Renzo Macelloni, magnate ombra dei rifiuti che corre, in solitaria, per restare al governo di Peccioli per la settima volte, lasciando ai suoi concittadini solo briciole, in piena armonia con quella dell’assessora regionale Monni, che sente ‘odore di futuro’ nel contestato e sperimentale ossicombustore, nonostante il suo blocco per inadeguatezza a Gioia del Colle.

Contrapposta a quella di chi propone in modo circostanziato e realistico la riduzione dei rifiuti, il loro riutilizzo, la riparazione dei residui, come volano e primo passo di una urgente e ineludibile conversione ecologica delle produzioni, uscendo dalla disastrosa economia lineare e di accumulazione di denaro a danno di territori e comunità locali, verso una economia circolare realmente basata sui cicli biologici e sulla solidarietà sociale, che produce posti di lavoro non precario e socialmente utile.

Numerose realtà, comitati di abitanti e associazioni della Toscana centrale e della costa hanno aderito all’appello per dire no alla Valdera avvelenata, a molti territori inquinati, e per costruire collettivamente una Toscana come prima regione Rifiuti Zero. Occorre anche chiudere la perversa connessione acqua fanghi rifiuti e abbandonare carrozzoni dannosi come la Multiutility Toscana Spa, finalizzata al finanziamento di grandi impianti arretrati e dannosi, drenando soldi dalle bollette degli abitanti”.