Arno, l’appello di Lambertucci: “Via l’isola di sabbia fra Santa Croce e San Donato”

Il consigliere di opposizione: “Si preferisce costringere i privati a costruire in altezza invece di ripulire il letto del fiume”
Rischio idrogeologico per l’isola di sabbia presente al centro dell’Arno fra Santa Croce e San Donato? Il consigliere di opposizione Alessandro Lambertucci vuole vederci chiaro e chiede lumi all’amministrazione.
“Sul sito del Comune – dice – fa bella mostra questa foto (quella in alto, ndr) che ci consegna l’immagine dell‘isola di sabbia esistente in mezzo al fiume nel tratto tra Santa Croce e San Donato. In consiglio comunale la nostra sindaca ha sostenuto di avere una perizia rassicurante da parte di tecnici responsabili dell’alveo del fiume risalente a qualche anno fa che sostiene come l’isola in sé non sarebbe pericolosa ma lo diventerebbe per la presenza degli alberi che vi sono nati sopra e per questo ha riferito che ben presto saranno tolti dal consorzio di bonifica competente”.
“A questo proposito – spiega Lambertucci – la maggioranza ha voluto inserire un emendamento all’originaria mozione mia e della collega Fanella inserendo la raccomandazione agli enti competenti di eliminare l’isola “solo se ritenuto necessario”. Durante il consiglio comunale ho peró sollevato un altro problema che è quello del costante innalzamento del battente idrico per l’aumento del livello dell’Arno dovuto ai numerosi detriti e sedimenti sabbiosi portati dalla corrente lungo il letto del fiume. Questo aumento costringe le città che si estendono lungo le sponde del fiume a costruire le abitazioni o le nuove costruzioni ad un livello in altezza sempre maggiore. È una cosa che non capisco. Invece di ripulire il letto del fiume, ricavando tra l’altro per lo Stato proventi dalla vendita di sabbia finissima e pregiata, si preferisce costringere i privati a costruire a livelli sopraelevati per non impegnare risorse pubbliche nella pulizia del letto dell’Arno”.
“Quando ho chiesto alla sindaca perchè la Regione non adotta politiche in questo senso – conclude Lambertucci – ha alzato le braccia e ha fatto capire che è un argomento sul quale tutti preferiscono tacere. Ma allora dico io, la Regione che ci sta a fare se non riesce a tutelare gli interessi dei cittadini? Si preferisce molto piú sbrigativamente scaricare il problema sui cittadini, sempre sui piú deboli. Chi ha dovuto ampliare opifici ed edifici esistenti negli ultimi tempi sa di che cosa sto parlando perchè si è trovato costretto a unire i due edifici (quello nuovo e quello preesistente) con due livelli interni differenti con rampe o scale interne. Un totale assurdo. Da qui l’idea di lanciare una raccolta firme di tutti i cittadini, che hanno a cuore la situazione dell’Arno, che proporró pubblicamente non solo nel mio comune ma in tutti i comuni bagnati dall’Arno in modo da impegnare tutte le amministrazioni delle città dirimpettaie del nostro fiume a trasmettere alla Regione la necessità di questa esigenza. A tal proposito chiedo l’aiuto di tutti i cittadini di buona volontà e coscienza, anche solo per la diffusione mediatica di questo intento, perché in questa battaglia c’è bisogno proprio di tutti indipendentemente dall’orientamento politico che si ha”
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