In consiglio regionale la minoranza si spacca: alla maggioranza potrebbero andare 24 seggi

Le ipotesi a scrutini quasi conclusi
Con una manciata di seggi ancora da scrutinare, Eugenio Giani ha staccato Susanna Ceccardi di 8 punti percentuali. Quella che sembrava la tornata elettorale decisiva per cambiare il colore della regione Toscana alla fine si è risolta in un nulla di fatto per la Lega e il centrodestra, se non in alcuni territori come il Comprensorio del cuoio dove la candidata ha superato Giani (qui). Intanto, però, quando mancano pochissime sezioni da scrutinare, si possono già formulare alcune ipotesi sulla composizione del prossimo consiglio regionale.
Finora, con 3.917 sezioni scrutinate su 3.937, la lista a cui spettano più seggi è il Partito Democratico, che, con il suo 34,71% si aggiudica 22 seggi in consiglio regionale. Tra questi, per la provincia di Pisa, ce ne sono al momento due, che probabilmente andranno ad Alessandra Nardini e Antonio Mazzeo, entrambi con già un mandato alle spalle. Ma la tenuta di Giani in questa provincia può aprire la porta a un terzo posto, che andrebbe ad Andrea Pieroni. A seguire, la seconda lista per numero di consiglieri sarà quella della Lega. Al partito di Matteo Salvini andranno, per ora, 7 seggi, visto che ha totalizzato il 21,78% di preferenze.
Entrano in consiglio anche Fratelli d’Italia e Italia Viva, rispettivamente con 4 e 2 seggi. La lista di Giorgia Meloni a sostegno di Ceccardi in Toscana ha raccolto quasi 220mila voti, ottenendo il 13,5 di preferenze. Si ferma, invece, al 4,48 la lista formata da Italia Viva di Matteo Renzi e +Europa di Emma Bonino. Rispetto alle altre liste a sostegno di Giani, quella di Italia Viva, riesce a entrare in consiglio regionale, pur senza fare l’exploit sperato dai sostenitori dell’ex premier e segretario Pd: segno, questo, che Matteo Renzi è riuscito, quantomeno in alcune aree della Regione, a ottenere le preferenze dei fedelissimi o a convincere nuovi elettori a votare per il suo partito che proprio in questi giorni compiva il primo anno di vita. Un posto in consiglio ci sarà anche per un candidato della lista di Forza Italia Udc che ha preso il 4,28%.
Risultato piuttosto deludente quello del Movimento 5 stelle, l’unica lista a sostegno della candidata Irene Galletti che si ferma a poco più del 7%. Una percentuale che non può essere soddisfacente per un movimento che aveva gettato le basi fino ad arrivare alla guida del governo nazionale. E, soprattutto, una percentuale che poteva essere sfruttata meglio, dato il suo alto potenziale coalizionale, da una parte o dall’altra. Così al Movimento tocca un solo seggio più quello assegnato ai candidati non eletti. Di questi, ce ne sono due: uno, appunto, a Irene Galletti, l’altro a Susanna Ceccardi. Alla Lega va anche un seggio assegnato ai candidati regionali, quello di Giovanni Galli.
In totale, quindi, la maggioranza otterrebbe 24 seggi, mentre l’opposizione 16 da spartire però tra la coalizione di centrodestra e il Movimento 5 stelle che in Regione non costituiscono affatto un unico blocco e coeso.