Bambino positivo al coronavirus al Nido di Casteldelbosco, 24 in isolamento

Chiusa da oggi una delle due “bolle”, nei prossimi giorni la sanificazione. Capecchi: “Non c’è da allarmarsi”
Un bambino dell’asilo nido di Casteldelbosco di Montopoli Valdarno è risultato positivo al coronavirus. La scoperta è arrivata in seguito alla riscontrata positività nella mamma e ha comportato una serie di quarantene, oltre alla chiusura di una delle due “bolle”, le unità funzionali presenti in struttura. Da oggi 10 settembre quindi, a frequentare l’asilo sono solo una parte dei bambini.
Mamma e bimbo stanno bene ed erano già in isolamento quando li ha raggiunti l’esito del test. Nei giorni scorsi, però, il bimbo aveva frequentato l’asilo, allestito secondo i rigidi standard richiesti dal protocollo di riapertura delle scuole. I bambini più piccoli, per i quali distanziamento e mascherina sono meno rigidi, si trovano divisi “in bolle”, in gruppi piccoli, così che in caso di contagio, tutti gli altri bambini possono comunque frequentare la scuola. Già stamattina gli accertamenti dell’Ausl hanno ritenuto idonee le strutture e i locali, parte dei quali però dovranno essere chiusi per la sanificazione: già da stamattina 10 settembre diversi bambini e 6 persone di staff tra operatori ed educatori sono rimasti a casa.
Al nido di Casteldelbosco le “bolle” sono 2 e sono risultate perfettamente separate, quindi oggi una sola “bolla” è entrata all’asilo. Gli altri 18 bambini sono stati messi in isolamento e non rientreranno in struttura neppure nei prossimi giorni, in attesa che la parte di edificio coinvolto sarà sanificata.
“La Ausl – spiega il sindaco Giovanni Capecchi – è subito intervenuta e ha ritenuto opportuno mettere in quarantena soltanto una classe. Al momento si parla solo di un bimbo risultato positivo ma completamente asintomatico. Non c’è da allarmarsi visto il tempestivo intervento di Comune e Ausl anche perché già da domani i bambini della bolla saranno tutti sottoposti a screening rapidamente e partiranno le operazioni di sanificazione degli ambienti in cui vivono i ragazzi”.