


Enrico Del Guasta di Cascina tra le vittime della tragedia in miniera
Erano le 8,10 della mattina dell’8 agosto 1956 quando un incendio si propagò a 1700 metri di profondità e non concesse scampo a 262 minatori di dodici diverse nazionalità (95 i belgi), in gran parte emigrati all’estero per cercare lavoro. Gli italiani morti nella tragedia di Marcinelle in Belgio erano 136, una piccola parte dei 50mila che il governo italiano si impegnò a fornire al Belgio nell’immediato dopoguerra, fin dal 1946, in cambio di carbone.
Tra loro c’erano anche tre toscani: Otello Bugliani di Massa, Enrico Del Guasta di Cascina, partigiano e medaglia d’oro al valor civile e Romano Filippi di Firenze.
I loro nomi sono incisi su una targa marmo che la Regione avrebbe dovuto inaugurare il 27 maggio nella cittadina belga. Le restrizione imposte dall’emergenza sanitaria non lo hanno permesso né è stato possibile partecipare al ricordo che ci sarà nell’anniversario della tragedia a Marcinelle. Così la commemorazione toscana si è svolgerà domani 8 agosto nei giardini di Vicopisano, intitolati giustappunto alle vittime del Bois du Cazier, il sito dove sorgeva la miniera. Il ritrovo è fissato attorno alle 7,30 della mattina. Assieme alla vice presidente della Toscana, rappresentanti del Consiglio regionale e del Comune interverranno l’Anpi di Pisa, l’associazione nazionale dei partigiani che ha collaborato alla posa della targa a Marcinelle e Umberto Del Guasta, figlio di Enrico.
L’accordo firmato nel 1946 con il Belgio per fornire manodopera in cambio di materie prime non fu il solo sottoscritto dall’Italia. Minatori e operai si spostarono nel Dopoguerra anche in Francia, Svizzera e Germania. Era la prima volta che lo Stato, per far ripartire l’economia, organizzava e coordinava l’emigrazione. Lo scopo era alleggerire la disoccupazione e favorire il mercato interno con le rimesse.
Marcinelle rimane però nella storia come un monito alle tragedie sui luoghi di lavoro. Dopo Monongah e Dawson negli Stati Uniti è la sciagura mineraria più grave di tutti i tempi: di sicuro è quello dove più vittime italiane si contano tra i lavoratori. Non per un caso dunque dal 2001 l’8 agosto è diventata la giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo e Marcinelle, oggi anche sito Unesco, luogo di memoria.