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Foibe, un luogo di San Miniato sarà dedicato a Norma Cossetto

29 aprile 2020 | 19:41
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Foibe, un luogo di San Miniato sarà dedicato a Norma Cossetto
Foibe, un luogo di San Miniato sarà dedicato a Norma Cossetto
Foibe, un luogo di San Miniato sarà dedicato a Norma Cossetto

Pd emenda ma approva la proposta di Forza Italia, contraria Cambiamenti

Una strada di San Miniato per Norma Cossetto, studentessa istriana catturata, violentata e gettata in una foiba dai partigiani jugoslavi, insignita nel 2005 della medaglia d’oro al valor civile dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. È la proposta del gruppo di Forza Italia discussa ieri in consiglio, dove maggioranza e parte dell’opposizione sono arrivati, dopo una serie di emendamenti a un qualche accordo sull’inizio di un percorso condiviso di memoria e studio.

“Un gesto importante – lo definisce il capogruppo di Forza Italia Michele Altini –. Che non vuole andare a ricreare contrasti ideologici divisivi. E’ solo l’ultimo capitolo di un percorso iniziato dal sindaco Gabbanini, quando si avviarono una serie di iniziative volte a riconoscere la figura di Norma Cossetto, figura simbolo della strage delle Foibe e di tutti coloro che, rifiutando l’ateismo di stato, pagarono col martirio la loro fedeltà all’Italia”.

Una memoria che ancora oggi è però in grado di infiammare gli animi, ma anche archivi e biblioteche, come quelle evocate invece in consiglio dalla capogruppo di CambiamentiManola Guazzini, in un intervento volutamente storico volto a mettere in luce una vicenda storica in cui “le sfumature pesano almeno quanto o più delle linee nette della contrapposizione”.

“Credo che sul nome di Norma Cossetto – ha dichiarato Guazzini – sia stata imbastita un’operazione che paradossalmente è in contrasto con lo spirito con cui è stata approvata nel 2004 la legge istitutiva della ‘Giornata del ricordo’, che era nata per costruire un’autentica coscienza storica sui fatti del confine italo-slavo di quegli anni. Non c’è dubbio che la ragazza sia stata una vittima, morta dopo gravi sevizie che l’hanno presa di mira in quanto donna. Non c’è dubbio però che fosse profondamente convinta delle idee della sua famiglia. Intitolare una strada ad una persona significa proporla come modello di comportamento civile. Lei è una persona che, anche dopo il 25 Luglio e l’8 settembre ha continuato coscientemente a militare a fianco dei fascisti repubblichini e dei nazisti.

E’ stata uccisa in una guerra civile, certo dura e orribile, mentre combatteva da una parte, che era quella sbagliata. Se si intitola una via o una piazza a lei, lo si potrebbe fare per moltissimi giovani caduti mentre combattevano convintamente nelle file dell’esercito repubblichino. La prima cosa che le fu intitolata, già nel ’45 dalla sorella Lucia, fu una Brigata Nera femminile. Sul resto della sua esistenza ci sono pochi dati e molte dicerie. Tutto quello che sappiamo spesso è legato ai suoi familiari ed è inestricabilmente legato alle loro idee e ai loro ruoli politici. Sappiamo che era figlia di Giuseppe Cossetto, aggregato al 134esimo Battaglione d’assalto delle Camicie Nere, un reparto impegnato, sotto il comando tedesco, nelle azioni di rastrellamento antipartigiano.

Giuseppe era stato squadrista della prima ora, aveva partecipato alla marcia su Roma diventando poi segretario politico del partito fascista locale, podestà di Visinada e infine Commissario Governativo. Morì come ufficiale della Milizia Volontaria. Nel ’43 era forse quello al più alto livello delle gerarchie in quell’area. Norma era stata membro delle organizzazioni fasciste degli studenti universitari a Padova e, anche dopo l’8 settembre, aveva aderito ai Gruppi Universitari Fascisti a Pola. Celebrare in questo modo la memoria di un periodo in cui, fra il 1918 ed il 1945, in quella zona si sono scontrati almeno tre conflitti, etnico, politico e di guerra civile in entrambi i fronti, rappresenterebbe un problema serio per noi e pensiamo che lo sarebbe anche per molti consiglieri di maggioranza, che militano nell’Anpi e considerano, giustamente, la discriminante antifascista un fondamento ancora attuale”.

Un voto contrario, quindi, quello della lista Cambiamenti, a cui il consiglio ha bocciato anche alcuni emendamenti. Sono andati invece a buon fine le proposte di modifica al testo di Forza Italia da parte della maggioranza, che ha sostanzialmente accordato l’intitolazione di un luogo, una strada o una piazza, alla Cossetto, non prima però di aver fatto un percorso istituzionale di memoria e approfondimento. “Pensiamo che l’intitolazione di una strada o piazza a personaggi che hanno caratterizzato la storia della nostra Nazione sia uno degli atti più belli e significativi per un’amministrazione comunale, ma anche impegnativi – ha dichiarato il capogruppo Pd in consiglio Marco Greco –. Riteniamo che ciò non possa quindi avvenire con il semplice voto di una mozione. Credo che serva un altro percorso, fra studio e approfondimento. Questo non tanto per mettere in discussione la figura di Cossetto.

Conosciamo la sua triste vicenda, riconosciuta non tanto da un Presidente della Repubblica, ma soprattutto dalla Storia. Una storia che questo comune ha anche già riconosciuto con una via intitolata alle Vittime delle Foibe a Ponte a Egola. Ma vogliamo rendere omaggio a questa figura attraverso il coinvolgimento di scuole, professori universitari, con onestà intellettuale. Facendo lavorare la commissione Pari Opportunità e quella delegata alla Cultura”.

Con gli emendamenti della maggioranza, il testo presentato da Altini è stato approvato con il solo voto contrario di Cambiamenti.

“Non esistono vie di serie A e di serie B – ha voluto ribadire il sindaco Simone Giglioli –. Intitolare una via è un atto importante. Non ne farei uno scontro fra due fazioni: ‘si intitola, non si intitola’. Con queste modifiche ci proponiamo di dedicare alla vicenda un maggiore studio. Sono anche fatti difficili da districare. E’ giusto contestualizzare. La logica del ‘pareggio’ fra fazioni politiche non è un buon servizio alla Memoria, anche se i morti non sono stati tutti uguali: c’è stata una lotta per la Liberazione dal nazifascismo, da cui è scaturita la libertà di cui godiamo. Noi quindi non mettiamo tutto insieme: il 25 aprile non è la festa della libertà. Non vogliamo scontrarci su questo, ma riconosciamo alla vicenda di Norma Cossetto, l’essere meritevole di essere approfondita, prima di tutto”.