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Asporto e domicilio consentito anche per le bevande: le ordinanze

29 aprile 2020 | 15:45
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Asporto e domicilio consentito anche per le bevande: le ordinanze

Cosa cambia a Castelfranco di Sotto, Montopoli Valdarno, Santa Croce sull’Arno, San Miniato e Santa Maria a Monte

“E’ consentita la vendita per asporto di bevande unitamente ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna al domicilio di alimenti e bevande”. Lo stabilisce una ordinanza emessa dai comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli Valdarno, Santa Maria a Monte, Santa Croce sull’Arno e San Miniato che dicono si alla vendita di bevande nei comuni del Comprensorio.

Estendendo, in pratica, anche alle cose da bere l’ordinanza numero 41 della Regione Toscana che aveva previsto la vendita per asporto degli alimenti da parte degli esercizi commerciali.

La disposizione già dalla scorsa settimana ha permesso di effettuare l’asporto degli alimenti da parte di attività di ristorazione che avevano chiesto, anche tramite le associazioni di categorie, di poter vendere anche bevande, ampliando così la possibilità di lavoro dei commercianti che per effetto delle chiusure sono stati colpiti dalla crisi dovuta al coronavirus. Nel contempo viene offerto un servizio più ampio alla cittadinanza.

A conferma del percorso che viene intrapreso, anche il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore nella giornata di lunedì ma che produrrà effetti dalla data del 4 maggio, stabilisce la possibilità della vendita da asporto da parte delle attività commerciali. Pertanto, in questo senso, le ordinanze anticipano di alcuni giorni le disposizioni del governo centrale.

La vendita delle bevande insieme ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna al domicilio di alimenti e bevande viene sottoposta ad alcune prescrizioni molto rigide così da impedire la diffusione del contagio. L’ordinazione dei prodotti è ammessa esclusivamente tramite telefono e on line, il ritiro dei prodotti deve essere fatto evitando assembramenti ed è esclusa ogni forma di consumo sul posto e in spazi e aree pubbliche o aperte al pubblico.

“Abbiamo deciso – spiegano i sindaci che hanno firmato l’ordinanza – di adottare questo provvedimento per rispondere ad una richiesta rappresentata dagli esercenti. Integriamo la ordinanza della Regione Toscana che per prima aveva consentito l’asporto per le attività commerciali. Vogliamo precisare che vanno rispettate le regole imposte con l’ordinanza. Non siamo assolutamente fuori dalla emergenza. I numeri stanno diminuendo ma occorre molta attenzione. La fase due di convivenza con il virus, vedrà la necessità di comportamenti rispettosi per se stessi e gli altri. Questa è una sorta di apertura alla responsabilità che, auspichiamo, trovi risposte nei comportamenti delle persone”