Coronavirus, i suggerimenti di Progetto Insieme e Vanni a Montopoli. Lettera aperta ai sindaci

La relazione presentata al sindaco e le idee per un nuovo eventuale Decreto Conte
Una serie di spunti per il sindaco del comune di Montopoli Valdarno e una lettera aperta ai sindaci del comprensorio per adottare azioni condivise, perché una pandemia non si risolve certo operando separati. Li hanno prodotti in due giorni il gruppo Progetto Insieme e la capogruppo in consiglio comunale Maria Vanni.
Alla riunione dei capogruppo convocata dal sindaco Giovanni Capecchi sull’emergenza coronavirus e la gestione negli ambiti di prevalente impatto per la comunità, il gruppo consiliare Progetto Insieme ha presentato un documento di proposte e spunti, pervenuti dalla cittadinanza, a supporto del confronto, sintetizzato in dieci punti.
“Provvedere – spiega il Gruppo – a coinvolgere il tessuto produttivo, gli istituti bancari e altri organismi di finanziamento, nella progettazione di misure da mettere in atto per il sostegno immediato delle imprese, dei lavoratori maggiormente esposti e dei nuclei familiari inevitabilmente interessati dai provvedimenti d’urgenza della Presidenza del Consiglio.
Mettere in atto, in sinergia con l’autorità sanitaria e con l’apporto diretto dei gestori, azioni di sensibilizzazione e di prevenzione mirate verso un più accurato controllo dell’aria trattata negli impianti di ricircolo, di filtraggio e di igienizzazione degli ambienti di lavoro e pubblici, coinvolgere i rappresentanti di riferimento in Regione Toscana, Anci, Governo, Unione Europea per tutelare il territorio di Montopoli nell’attuale fase di emergenza.
Rimodulare, per le attività produttive aventi sede nel territorio comunale, lo scaglionamento, la sospensione e, più complessivamente, il livello di pressione fiscali delle imposte locali e costruire un piano di comunicazione e di informazione più domestico, non solo basato sulla legittima restrizione delle libertà individuali già di dominio pubblico, ma anche di rasserenamento e vicinanza”.
Organizzare, poi, tra le proposte, oltre alle azioni già in atto, “un presidio itinerante di supporto domestico verso le persone più fragili, compresi gli anziani soli e istituire, attraverso azioni puntuali e con il coinvolgimento dei medici di base, un servizio di monitoraggio sull’eventuale disagio psichico della popolazione in conseguenza dell’emergenza sanitaria e -a seguire- la programmazione di opportuni provvedimenti di contrasto e mitigazione”.
Tra le richieste c’è anche quella di “Valutare l’opzione, per le aree pubbliche a maggior frequenza, di mettere in atto azioni ambientali di sanificazione e disinfezione e potenziare la copertura itinerante dei vigili urbani in tutte le frazioni comunali, in particolar modo durante le ore sensibili”.
Ai sindaci del comprensorio del Cuoio e al senatore Riccardo Nencini, inoltre, Vanni ha inviato una lettera aperta che parte da una constatazione: “Sicuramente il nostro Paese sta vivendo momenti complessi. Importante è eseguire in maniera diligente e omogenea quanto ci viene indicato oltre che attuare scelte di buon senso. Dobbiamo aver fiducia nelle istituzioni, nei medici, negli scienziati, nelle forze dell’ordine”.
E, poi, prosegue: “Gli allarmismi sono inutili e dannosi, ricordiamoci che il primo scudo contro il virus è il senso civico di ciascuno di noi. In questo momento dobbiamo invece tutti collaborare seguendo le semplici istruzioni che sono state fornite. Precauzioni che messe in campo da tutti possono fare la differenza.
Il problema, almeno per il momento, non è il tasso di mortalità da covid 19. Il problema è che si rischia il collasso del nostro sistema sanitario. Il problema è che il numero di persone malate, bisognose di ricovero e di terapia intensiva diventi così elevato che non sarà più possibile cercare di far guarire tutte. Bisognerà scegliere chi curare e chi no. E questo sarebbe terrificante.
Abbiamo però un modo per evitare che questo accada: usare tutte le precauzioni possibili e il senso civico deve prevalere per il bene nostro e di tutti. Al fine di dare un piccolo contributo voglio rendere pubblica una riflessione nata all’interno della nostra lista civica, su suggerimento di professionisti competenti e di facile attuazione. E’ noto che gli impianti di ricambio, condizionamento e purificazione dell’aria molto spesso prevedono oltre alla presenza delle prese di aria pulita dall’esterno, necessaria per rinnovare con la dovuta frequenza l’aria viziata degli ambienti, quelle di espulsione che allontanano l’aria contaminata da fumi, gas, vapori di qualsiasi origine (chimica, fisica, biologica) verso l’esterno dove la dispersione è massima e sicuramente più efficace.
Impianti che troviamo in luoghi di lavoro o ambienti di vita quotidiana, di ristoro o approvvigionamento. Spesso questa tipologia di impianti è dotata anche di sistemi che ri circolano l’aria che se non depurata ovvero filtrata e sanificata alla stregua degli impianti previsti per esempio nelle sale operatorie non fa altro che rimettere aria potenzialmente contaminata nell’ambiente che può concentrare la eventuale presenza di virus, batteri.
Per quanto sopra, a meno che gli impianti non siano dotati di sistemi idonei che garantiscano, prima della re immissione, la purificazione, penso che forse sia buona norma, quella di chiudere le bocchette destinate al ricircolo e garantire il corretto flusso degli inquinanti dal basso verso le riprese d’aria in alto così da ridurre molto il rischio di contaminazione dei locali e realizzando una forma di Prevenzione Attiva riducendo il rischio di contagio per gli operatori e il pubblico.
Sarebbe auspicabile aggiungere anche l’obbligo per tutti di entrare nei supermercati con mascherine idonee in aggiunta alle disposizioni di tipo gestionale sugli impianti. Ci vuole consapevolezza e rispetto per gli altri dipendenti e utenti. Prendere in considerazione se non già presente nei decreti emanati di prestare immediatamente la massima attenzione a quanto evidenziato, probabilmente significa agire in via precauzionale e impartire semplici norme di tipo gestionale a costi bassissimi che con molta probabilità aiuteranno a ridurre il numero dei contagi.
Sono convinta che presto torneremo alla normalità. Dimenticheremo questo brutto periodo. E lo faremo più forti di prima. Ma adesso serve massima la responsabilità da parte di tutti e il rispetto di tutte quelle norme di contenimento che sono state varate e che noi cittadini dobbiamo applicare”.