Rubano l’auto, dentro c’è anche il cane. Ritrovato a S.Croce

23 novembre 2019 | 19:00
Share0
Rubano l’auto, dentro c’è anche il cane. Ritrovato a S.Croce

Saranno passati 5 minuti al massimo. Giusto il tempo di un caffè, al volo, prima di rimettersi in macchina e raggiungere il luogo scelto per un sabato mattina di caccia. Una volta usciti dal locale però l’auto non c’era più. E soprattutto non c’era più il cane, una femmina di razza Breton lasciata all’interno del veicolo. 

È l’episodio incredibile avvenuto intorno alle 7 di questa mattina, 23 novembre, nel parcheggio del bar La Rotonda di fronte allo svincolo FiPiLi di Montopoli. Vittima un cacciatore di Fucecchio, Liberato Riccio, che stamani era partito assieme al fratello per una battuta di caccia in riserva a bordo di una vecchia Panda 4×4. “Come tante altre volte ci siamo fermati a La Rotonda per un caffè – racconta Riccio – parcheggiando la macchina, con il cane all’interno, proprio di fronte all’ingresso del locale. Saranno passati al massimo 5 minuti. Quando siamo usciti la macchina non c’era più e mio fratello si è accorto di non avere più le chiavi dell’auto con sé. Non sappiamo come sia andata: lui è convinto di aver chiuso l’auto regolarmente, ma le chiavi potrebbero anche essergli cadute in terra mentre entravamo nel bar”. Quel che è certo è che qualcuno deve aver assistito alla scena, salendo velocemente in auto, mettendola in moto e portandola via, forse senza neppure accorgersi, almeno inizialmente, del cane che si trovava nel bagagliaio.
I due cacciatori hanno immediatamente avvisato i carabinieri, recandosi poi alla stazione di San Romano per sporgere denuncia. Alla fine, dopo un’intera giornata di attesa con tanto di appelli lanciati sulle pagine Facebook del comprensorio, è arrivato il lieto fine. Poco prima delle 21, i carabinieri hanno contattato il proprietario, annunciando di aver ritrovato la Panda a Santa Croce, parcheggiata lungo viale Buozzi, con all’interno il cane in buone condizioni. Evidentemente, dunque, qualcuno deve aver deciso di utilizzare l’auto per spostarsi nella cittadina del Cuoio, oppure semplicemente per mettere a segno uno scherzo di cattivo gusto. Fin da subito, del resto, trattandosi di un’auto vecchia di trent’anni, l’ipotesi del furto a scopo economico era sembrata poco convincente. A mancare all’appello, alla fine, è stato solo il cellulare che il proprietario aveva lasciato dentro la vettura.

Giacomo Pelfer