Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”

20 novembre 2019 | 10:22
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Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”
Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”
Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”
Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”
Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”
Rossi da Roffia: “Altre due casse di espansione per Fucecchio”

“Io ho preso la parte buona dell’opera. La realizzazione è stata lunga e difficile, con molte opposizioni, ma alla fine è un grande risultato. La preoccupazione c’era perché era la prima apertura programmata”. Lo ha detto oggi 20 novembre il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, accompagnando – con la giunta al completo e i tecnici del genio civile – il presidente della Toscana Enrico Rossi e l’assessore Vittorio Bugli in un sopralluogo al Bacino di Roffia (“Con il fiato sospeso”, buona la prima per Roffia), in un giro che oggi li ha visti impegnati anche a Pontedera, Fucecchio ed Empoli. Sulla direttrice Pisa-Firenze, sui luoghi del “pericolo scampato” che hanno mitigato la potenza dell’Arno e anche su quelli che hanno subito i danni maggiori.

Al termine di un’allerta meteo e prima che cadano nuove piogge, hanno scelto questo spicchio di sole per vedere con i loro occhi cosa resta di quella paura. “Questo – ha aggiunto Giglioli – è anche un bacino sportivo e da qui passerà la ciclopista dell’Arno: ci sono anche usi non idraulici dell’opera, tanto che l’ho candidato alle Olimpiadi”.
“Un Bacino – ha ricordato il presidente Rossi -, finito l’anno scorso con 17 milioni e mezzo e può accogliere più di 8 milioni di metri cubi d’acqua. Mi raccontavano che l’azionamento delle opere di presa è avvenuto rapportandosi a quanto l’Era portava in Arno durante il periodo di piena. Facciamo una programmazione di 5 anni con investimenti di 100 milioni all’anno e metteremo la realizzazione di altre due casse di espansione dalla parte della riva destra, in modo che anche Fucecchio possa essere tutelata. Ringrazio i tecnici del genio civile perché intervenire con prontezza è decisivo. E ringrazio i volontari e i sindaci. Io sto dalla parte delle misure di emergenza perché è meglio aver paura che essere impreparati”. 

Un battesimo per il bacino di espansione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti, soprattutto a chi aveva scommesso ostinatamente su quest’opera. Certo, un po’ di premura prima dell’apertura delle opere di presa, gli impianti che hanno permesso di prelevare l’acqua dall’Arno, c’era, ma un’attenta gestione dei flussi da parte dei tecnici del genio civile e della protezione civile ha prevalso sui timori iniziali. L’apertura del bacino di Roffia che era stato annunciato per le 11 di domenica, in realtà è avvenuto dopo qualche ora. Un ritardo dovuto, come hanno spiegato i tecnici, al monitoraggio minuto per minuto dei livelli delle acque. I responsabili della cassa di espansione si sono attivati preventivamente, in modo da essere pronti a qualsiasi evenienza, ma hanno deciso di ritardare l’apertura in base all’evoluzione della piena e aspettare il momento migliore. Non solo, le opere di presa sono state aperte gradualmente, con un dosaggio calibrato in base ai dati che venivano aggiornati in tempo reale. 

“Si aziona soltanto con una chiara conoscenza del livello delle acque – ha  detto il presidente della Regione -, controllati grazie agli idrometri. Un algoritmo fa la proiezione di cosa fare. L’allerta ha fatto sì che la protezione civile si mettesse all’opera ben 12 ore prima dell’evento. Quindi siamo arrivati all’evento già coordinati grazie al prefetto. Non ci sono stati problemi di soccorso o incidenti qui”.

Durante la visita a Roffia c’era anche il drone che ha ripreso dall’alto il corso d’acqua che attraversa il comprensorio del Cuoio. Quello con cui i tecnici hanno ottenuto immagini e video e monitorato la situazione. Al presidente Rossi è stato mostrato anche il metodo con cui è possibile aprire le porte del bacino grazie a un cellulare. Tecnologia non ancora stata sperimentata in casi di reale urgenza, ma che non è esculsa per eventuali occasioni future.

Giuseppe Zagaria