Canottieri alla conta dei danni, per riaprire a giorni – FOTO

19 novembre 2019 | 17:24
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Canottieri alla conta dei danni, per riaprire a giorni – FOTO
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Canottieri alla conta dei danni, per riaprire a giorni – FOTO
Canottieri alla conta dei danni, per riaprire a giorni – FOTO
Canottieri alla conta dei danni, per riaprire a giorni – FOTO
Canottieri alla conta dei danni, per riaprire a giorni – FOTO

“Siamo a far la conta dei danni. Speriamo non faccia il bis come nel 2014”. Ha la voce di chi è ben avituato a rimboccarsi le maniche Filippo Labruna, titolare del Ristoro sull’Arno Canottieri sul lungarno Tripoli, i giardini nel cuore di Santa Croce in affaccio a quel fiume che a questo giro è stato traditore.

Il Ristoro è la struttura più “bassa” dell’intero comune, nell’ultimo “scalone” prima del fiume. Con la piena del fine settimana l’acqua è entrata nei locali e nelle cucine per circa un metro. “Stiamo valutando di chiedere i danni, ci dicono in queste ore che la Regione Toscana chiederà lo stato di calamità, in quel caso faremo domanda, come l’abbiamo fatta nel 2014”. Un rapporto difficile quello con il fiume, con “litigi periodici”. “Sono nato e cresciuto lungo il fiume, io stavo sulla Tosco Romagnola, poco lontano da qui. Mi ricordo la salita del fiume nel ’92. Personalmente, sempre con il ristorante, ho subito il doppio colpo del gennaio e febbraio 2014. Per ben due volte in 10 anni ci ritroviamo a togliere il fango dalla cucina, non è un bel segno”.
La conta precisa dei danni però è ancora tutta da fare. “Abbiamo perso sicuramente circa 2mila euro di vivande e prodotti alimentari – dice Labruna. – Più complessa la situazione degli elettrodomestici, in questi due-tre giorni gli elettricisti che ci seguono ci han consigliato intanto di pulire il più possibile e far asciugare tutto, poi controlleremo cosa funziona e cosa no. A seconda di come reagiscono gli impianti, per sabato potremmo forse aprire. Al massimo la prossima settimana. Dispiace solo doversi ritrovare ancora in queste condizioni dopo tutto quello che ci viene chiesto da pagare in bonifiche, tariffe e via dicendo. Da parte del comune comunque ci sono stati vicini”.

Nilo Di Modica