“La speranza di un parroco energico e ottimista per un così difficile cammino, si è concretizzata nella scelta illuminata del vescovo Andrea che ha individuato in don Udoji le qualità necessarie a intraprendere questa nuova missione apostolica”. Così Lucia e Mariuccia raccontano la prima impressione su don Udoji Julius Onyekweli, al termine del suo insediamento da parroco di Montopoli, Marti e Capanne.
Tre parrocchie vitali e diverse, finora guidate da due differenti parroci, che si ritrovano a camminare insieme. E che, già dalla prima messa, hanno accolto e raccolto l’invito della diocesi di San Miniato organizzando insieme la cerimonia, facendo addirittura di tre corali un coro unico, diretto da Giacomo Gronchi e con l’accompagnamento di organo, violino, chitarra e flauto. Come sarà il loro cammino d’ora in poi: più voci, ma per eseguire una melodia unica. Il maestro sarà don Udoji, noto e apprezzato anche per le sue qualità artistiche e per la voglia di mettersi in gioco, sempre e per primo. “Le tre parrocchie – raccontano ancora le parrocchiane – hanno atteso con ansia e trepidazione la nomina di un successore alla guida di questa nuova realtà. Perciò, grati per questa nomina, con speranza e gioia nel cuore, le tre comunità si sono riunite nell’antica e bella Pieve di Santa Maria Novella a Marti per accoglierlo solennemente”.
L’arrivo di don Udoji è stato salutato dal suono delle chiarine della pro loco di Montopoli Valdarno e dal sindaco Giovanni Capecchi, che al parroco ha garantito massima disponibilità e collaborazione. Ad accompagnarlo nella sua nuova casa, c’era il vescovo Andrea Migliavacca.
L’attenta cura messa nella preparazione dei vari momenti liturgici e condivisa dalle tre parrocchie, ha dato vita a un momento veramente comunitario percepito da tutti e rimarcato da don Udoji che con serenità gioiosa, si è rivolto ai fedeli invitandoli alla speranza, certo dell’aiuto della Provvidenza e ricordando le parole della propria mamma: “Non esistono problemi senza soluzioni”. Prima della conclusione, tre rappresentanti delle parrocchie hanno consegnato i doni: un’icona a bassorilievo colorata con tinte tradizionali raffigurante Gesù che benedice con le tre dita alzate che indicano la comunione trinitaria, auspicio di comunione anche per i fedeli e la casula simbolo della Chiesa che tutti insieme sono ora chiamati a costruire.
Un momento conviviale ha concluso questa giornata veramente speciale.