Nuovo sviluppo nella vicenda della morte di Eric Sanfilippo, il 23enne di Marti di Montopoli Valdarno trovato cadavere lo scorso 11 maggio in un cassone dell’immondizia a Londra, nel quartiere di Islington in Tallington road (Trovato morto a Londra giovane di Marti). L’11 ottobre scorso Gerardo Rossi, l’italiano di 52 anni residente a Londra che secondo gli inquirenti potrebbe essere una della ultime persone ad aver visto Eric vivo, ha ammesso di avere intralciato le indagini sulla morte di Sanfilippo.
Rossi era stato fermato a maggio dalla polizia, pochi giorni dopo il rinvenimento del cadavere. Per gli investigatori infatti uno dei passaggi fondamentali è riuscire a ricostruire le ultime ore di vita del giovane montopolese, quelle prima che morisse, probabilmente dopo aver assunto sostanze stupefacenti.
Al momento Rossi è sospettato dalla polizia di avere occultato il cadavere di Eric, gettandolo nel bidone dell’immondizia, o come dicono gli inglesi di avere impedito una sepoltura decorosa della salma, reato che Rossi non ha mai ammesso di aver commesso. Un’ammissione, comunque, quella dell’intralcio alle indagini che arriva al termine della fase delle investigazioni preliminari e davanti al giudice che infatti è stato costretto ad aggiornare l’udienza alla luce delle nuove dichiarazioni dell’indagato per consentire alle parti di studiare i nuovi sviluppi scaturiti proprio dalle parole di Rossi, facendo slittare l’iter al 7 novembre prossimo, quando Rossi verrà nuovamente ascoltato.
Una posizione, quella di Rossi, che rimane comunque da chiarire secondo gli inquirenti britannici. L’italiano infatti, per quanto non sia mai stato sospettato dell’omicidio di Sanfilippo ma solamente di avere nascosto il cadavere di Eric nel bidone dei rifiuti, potrebbe conoscere dettagli sulla vicenda che potrebbero aiutare a fare chiarezza sulle ultime ore di vita del giovane, a cominciare proprio dal bidone in cui è stato rinvenuto il corpo, che arrivava da un altro quartiere londinese rispetto a quello del ritrovamento.
Sanfilippo comunque, per quanto è emerso fino ad ora, non sarebbe morto di morte violenta, ma probabilmente per avere assunto sostanze, questa almeno fino a ora l’ipotesi sostenuta dagli investigatori nei giorni successivi al ritrovamento del cadavere e dopo le ricognizioni autoptiche del medico legale.
Proprio il coroner però, adesso tornerà a parlare fornendo probabilmente nuovi dettagli che potrebbero andarsi ad incastrare con le recenti dichiarazioni di Gerardo Rossi. Il prossimo 8 novembre infatti le parti coinvolte in queste indagini, tra cui quindi i familiari di Sanfilippo, sono stati convocati dal coroner, per un atto ufficiale, ovvero una sorta di perizia che avverrà alla presenza della parti o comunque nella quale gli avvocati o i diretti interessati potranno intervenire ponendo domande al medico legale. In quell’occasione probabilmente il coroner fornirà gli esiti degli esami tossicologici e istologici e altre evidenze autoptiche che potrebbero essere emerse nel corso della indagini cliniche. Un passaggio ufficiale alla presenza del quale, quindi, potrebbero uscire elementi di prova che potranno poi essere utilizzati in un eventuale processo, anche se al momento l’unico iter giudiziario aperto dalla giustizia inglese è quello a carico di Gerardo Rossi, per il quale però si ipotizza un reato che potrebbe collocarsi in comparazione con il nostro codice penale tra il vilipendio e l’occultamento di cadavere. Ora bisognerà capire se l’8 novembre il coroner confermerà l’intossicazione a seguito dell’assunzione di stupefacenti come unica causa del decesso di Sanfilippo.
Cristiana Ceccarelli
Giuseppe Zagaria
Gabriele Mori