“Oggi è sabato…. domani non si va a scuola….” erano i versi di una nota canzone di Pino Daniele. Non è sabato, ma domani 15 ottobre, i bambini della scuola materna di via Solferino a Castelfranco di Sotto, a scuola, non ci andranno. A causa della presenza di un topo nell’istituto, che è stato avvistato dal personale, che ne ha dato tempestiva comunicazione al Comune e il sindaco, per non rischiare e come prevedono i protocolli, ha disposto subito la chiusura e l’igenizzazione della scuola e ovviamente di approntare tutte le misure per la cattura del roditore e degli eventualmente suoi simili, se fossero presenti nella scuola.
Purtroppo la comunicazione però è passata un po’ male e il fatto che nel post del Comune non fosse specificata la causa della chiusura e della pulizia straordinaria, ha scatenato il panico tra i genitori, che hanno subito pensato al peggio. La cosa si è chiarita solo verso le 21 della serata di oggi, quando il sindaco Gabriele Toti raggiunto telefonicamente – prima non era raggiungibile – ha spiegato che a scatenare tutto questo era stato un topolino, che deve essere rimosso dalla scuola e poi i locali dovranno essere sanificati prima del ritorno dei bambini.
Intanto, però, come ha sottolineato il capogruppo del centrodestra Monica Ghiribelli, era già partito uno stato di agitazione tra i genitori: “Desta non poca preoccupazione – ha detto Ghiribelli intorno alle 20,30 – l’avviso divulgato in tarda serata dall’amministrazione comunale con il quale, in maniera molto scarna, si informano i cittadini che, a seguito di una segnalazione della dirigenza scolastica, si è reso necessario procedere ad una pulizia straordinaria dei locali della scuola materna di via Solferino che, per questo motivo, resteranno chiusi nella giornata di domani. Vista la preoccupazione che una tale improvvisa decisione ha suscitato nei genitori, sarebbe doveroso che l’amministrazione spiegasse i motivi che hanno reso necessario un tale intervento” e la spiegazione – per dovere di cronaca è bene precisarlo – è arrivata ma alle 21, quando il post del Comune era stato lanciato sui social alle 19,30 circa senza che si facesse il minimo riferimento alle cause della repentina chiusura della scuola, sicuramente una svista, ma che, trattandosi di bambini, ha messo in agitazione un bel po’ di gente. (g.m.)