


Tra le colline di San Miniato ci tornerà davvero, a prescindere dalla sua storia con Serena. Erik Tonelli (foto di scena di Giuseppe D’Anna), il Leonardo di Un posto al sole, sarà alla Mostra mercato del tartufo bianco di San Miniato. “Non so ancora in quale weekend, però mi organizzerò per tornare”.
A San Miniato, Erik c’è nato 34 anni fa e “l’ultima volta sono tornato questa estate. E’ stata una cosa strana perché ho deciso di farmi le vacanze toscane anziché in giro per il mondo e ho visto cose che non avevo mai visto. Sai quando ti dici sempre che quella cosa o quel posto la vedrai un giorno, perché tanto è vicina? Ma poi la vita ti porta altrove”. Lui, la vita lo ha portato a Roma nel 2010, quando aveva 25 anni, per fare l’attore. “All’inizio ero più attratto dalla regia, ma poi cogli le opportunità”. L’ultima in ordine di tempo, a Erik l’ha offerta la prima e più longeva soap opera italiana, che lui “ha usato” per raccontare qualcosa della sua terra. La storia del suo personaggio è avvolta da un po’ di mistero e da quando è arrivato a Napoli, di certo non ha avuto vita facile. E quando ha bisogno di una pausa, dice che tornerà per un po’ a San Miniato Basso, dove i suoi genitori hanno un’azienda che produce vino. “In realtà i miei non fanno vino” risponde sorridendo a una domanda che gli sarà stata fatta parecchie volte. “Mi piaceva, però – spiega -, raccontare qualcosa della Toscana e un’azienda agricola che produce vino mi è sembrato un bell’omaggio. Che agli autori è piaciuto”. Come la scelta di inserire San Miniato. “Gli autori avevano uno script di allontanamento, Leonardo doveva dire in quale luogo tornare, dove era casa. E a me è venuto spontaneo suggerire di citare casa mia, d’altra parte che non sono napoletano si sente e allora ho suggerito di usare San Miniato. Agli autori è piaciuto e così è stato”. E quella breve frase in bocca a un personaggio complesso è saltata subito all’orecchio della sua terra, che in qualche modo lo ha riscoperto. In Toscana, d’altra parte, era tornata anche Arianna, Samanta Piccinetti nella vita, originaria di Siena che a Siena era tornata ormai qualche anno fa, quando era in crisi con Andrea. Posti reali, a differenza di quanto accade per Indica, da sempre il rifugio di Teresa.
Di toscano, però, Erik non ha più neppure la cadenza, oltre che l’accento. “La dizione è fondamentale – racconta -, specie se non sei un caratterista ma un attore che cerca il suo spazio. Nel panorama italiano, sono davvero pochi gli attori che possono permettersi di rifiutare un ruolo, quindi se sai fare tutto e non hai accenti è più facile avere una parte. In tv oggi si sente molto parlare romano e i dialetti toscani trovano spazio solo in una certa commedia, che è quella dei grandi nomi. Se dovesse servire per un ruolo, però, il toscano lo potrei parlare: crescere a San Miniato significa non avere una cadenza troppo forte, essendo a metà tra il fiorentino, il pisano e volendo il senese”. Tra le cose che non sa fare, invece, c’è guidare la barca. Leonardo è infatti uno skipper. “Ma io non ho la patente nautica: nelle scene dove arrivo al timone è perché dovevo andare dritto, azionare il motore” e fare l’attore, appunto.
Arrivare a Roma a 25 anni, tra l’altro, significa aver “perso il treno dei baby attori” ed entrare direttamente nei ruoli da 30enne. “Ho la barba da relativamente poco – racconta – e, in pratica, quando ho iniziato a girare per set e teatri avevo già questa voce da uomo e la faccia di un ragazzino. Tra l’altro molto timido. Ho iniziato a recitare in Toscana però: studiavo all’università di Pisa, volevo fare il regista e avevo una grande passione per il cinema. Si noleggiavanoo ancora i film in cassetta e io ne noleggiavo davvero tanti. Non avevo amici o conoscenti che fossero in quel mondo, quindi è stato tutto un provare, sbagliare, sbatterci la testa”. Dopo la regia, Erik ha studiato recitazione a Firenze e “Quando ho capito che volevo fare quello, che volevo recitare, sono partito per Roma. Ho frequentato subito una scuola e iniziato a fare teatro ma è stato solo l’inizio”. Poi i corsi di perfezionamento e, soprattutto, i provini, tanti. Molti dei quali senza risposta. Compreso quello per Un posto al sole. “Mi hanno chiamato per un provino tramite la mia agenzia e sono sceso a Napoli. L’ho fatto e non ho più saputo niente. Dopo 6 mesi circa mi hanno richiamato: avevano scritto Leonardo per me e su di me. Tanto che un po’ mi somiglia, anche per questo farlo essere di San Miniato mi è sembrata una buona idea”. Perché quel provino, Erik doveva farlo per un personaggio secondario, uno di quelli che arriva qualche puntata e poi se ne va.
“Solo che la somiglianza con Tommaso – Michele Cesari – era tanta e avevano deciso di sfruttarla, ma io non lo sapevo. In pratica non ho preso un lavoro, ma suggerito qualcosa che non esisteva. Anche se, poi, ci ho giocato e scherzato sopra”. Per chi non segue la soap è difficile da spiegare, ma Leonardo entra nel cast per uno scambio di persona, proprio con Tommaso. Per qualche puntata non è stato chiaro se fossero o no la stessa persona. E per molti fan non lo è ancora, tanto che “ci sono teorie assurde per cui io o Michele non siamo mai esistiti e uno dei due ha fatto entrambi i personaggi. Con gli autori, pensavamo che questo traino sarebbe durato un paio di puntate, non pensavamo certo a questo”.
Leonardo non è ancora uno dei personaggi fissi e non possiamo sapere se lo sarà. Intanto, però, questo ha dato a Erik il tempo di fare altro. “Ho finito di fare una fiction anche questa per la Rai, che dovrebbe essere in onda dal prossimo anno. Poi, con la mia agenzia abbiamo dell’altra carne al fuoco. Non sono scaramantico, è che le cose sono ancora in divenire ed è presto per dire cosa si concretizzerà”.
Elisa Venturi