In gita in azienda fin dalle elementari, la proposta di Mancini a Mattarella

Ha preso carta e penna e ha scritto un desiderio. Non a Babbo Natale, ma al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Gentile Presidente – ha scritto l’imprenditore 84enne di Fucecchio che ha l’azienda a Santa Croce sull’Arno Ivo Mancini -, ritengo necessario che già dagli ultimi anni della scuola primaria e fino al secondo anno della secondaria di primo livello, classi intere di studenti e docenti possano entrare in azienda iniziando a capire il mestiere, in maniera conoscitiva. Solo in questo modo in un futuro lo studente potrà, eventualmente scegliere quella professione come propria”.
Con la sua letteraal Presidente, Mancini ha chiesto ascolto e collaborazione, magari stimolando un intervento legislativo affinché anche gli studenti più giovani possano entrare più frequentemente a conoscere le aziende. La raccomandata, oltre a essere stata indirizzata al Quirinale, è stata inviata in copia anche al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, al ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, infine al Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi.
“Il mio obiettivo – spiega – è quello di formare tecnici specializzati per dare continuità alle mie aziende oltre a fornire l’opportunità ai giovani di apprendere il mestiere e, un giorno, diventare a loro volta imprenditori, come ho avuto la possibilità di fare nella mia vita togliendomi delle belle soddisfazioni. Le mie aziende, in cui i miei figli Antonio e Federico sono parte attiva della proprietà, attualmente hanno un volume di affari che si aggira sui 13 milioni di fatturato annuo (2018), con 67% di export e quasi 40 addetti assunti. A mio avviso, senza nuove leve professionali adeguatamente formate, tutto il comparto in generale rischia la chiusura a causa dell’assenza di ricambio di tecnici specializzati. Per questo motivo ho allestito la mia scuola di meccanica in uno spazio di 400 metri quadrati e sto ulteriormente investendo per ampliarlo e portarlo a 1100 metri quadrati”.
“Il lavoro in meccanica c’è e la mia realtà aziendale ne è una dimostrazione – è un altro passaggio della lettera di Ivo Mancini –. Abbiamo bisogno di scovare dei ‘super tecnici’ a oggi introvabili che sappiano creare, con la mente e con le mani e che siano supportati nel loro cammino da tanta voglia di fare, con l’aiuto delle famiglie, delle aziende e delle istituzioni. Il mio sogno è fare in modo che l’imprenditore del 2020 sia un Verrocchio 4.0, un maestro di grande esperienza pronto a formare i lavoratori professionisti del domani. Nel mio caso ho investito soldi per creare uno spazio di formazione. Ho conoscenze e competenze, conosco persone docenti, molte formate da me personalmente, pronte a dare il proprio contributo. Adesso aspetto dalle istituzioni un segnale concreto, affinché nel settore dell’artigianato manifatturiero, e della meccanica in particolare, non si venga a formare una vera e propria desertificazione”. L’imprenditore fucecchiese si è anche reso disponibile a essere ricevuto a Roma per parlare con le istituzioni nazionali del proprio progetto di scuola di meccanica. “Verrò a mie spese: parola di imprenditore abituato al fare e a non arrendersi di fronte a ogni ostacolo”.
L’idea ha già incassato il sostegno del sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli.
“La nostra amministrazione comunale – racconta il sindaco – è convintamente al fianco di Ivo Mancini. Abbiamo favorito fin da subito l’incontro con le istituzioni regionali convinti che la sua proposta sia determinante non tanto e non solo per le sue aziende ma per il futuro dei giovani e di quelle professioni che oggi nella nostra zona non trovano nel mondo della scuola una risposta formativa adeguata alle necessità imprenditoriali. Per questo motivo ritengo che sarebbe fondamentale che venissero adeguate e rafforzate tutte quelle normative che regolano il rapporto scuola-lavoro e soprattutto che si facesse avvicinare i giovani al mondo dell’impresa fino già dalla scuola secondaria di primo grado. Oggi gli adolescenti hanno capacità di comprendere certi meccanismi molto prima che in passato e il contatto con queste realtà produttive potrebbe essere uno stimolo importante per le scelte formative che faranno in futuro. Le iniziative di Ivo Mancini sono uno stimolo per tutti: per il mondo del lavoro, per quello della scuola e per le istituzioni. Continueremo ad essere al suo fianco”.