Cuoiodepur, consiglio di Stato rigetta ricorso. Guazzini: “Sindaco riferisca”

5 agosto 2019 | 16:43
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Cuoiodepur, consiglio di Stato rigetta ricorso. Guazzini: “Sindaco riferisca”

Nei mesi della campagna elettorale Cuoiodepur era finito agli onori delle cronache per una sentenza del Tar in merito a un contenzioso scoppiaro con la regione per il conferimento di materiale da depurare. Ad aver colpito l’opinione pubblica, più che la sentenza molto tecnica, era stato il contenuto del pronuncianto che conteneva praticamente la storia dei rilievi fatti da Arpat negli ultimo 7-8 anni.

Ne usciva un quadro in cui Arpat aveva mosso varie conteastazioni a Cuoiodepur, che per altro non erano direttamemte inerenti al fumus del pronunciamento, che riguardava appunto un contenzioso con la Regione. Ovviamemte vista anche la natura particolare della struttura della sentenza che in parte si suffragava proprio con i rilievi Arpar che non erano oggetto del contendere, Cuoiodepur ha impugnato in un secondo grado di giudizio amministrativo, davanti al Consiglio di Stato che ha in buona parte confermato il rigetto del ricorso al Tar Toscano. A rederne noti i contenuti della sentenza, che merita ricordarlo è un giudizio amministrativo niente a che fare con ma giustizia civile o penale, sono i consiglieri comunali di Cambiamenti Manola Guazzini e Matteo Squicciarini, che ora presetnao il conto alla nuova amministrazione comunale che eredita questa situazione dagli anni del mandato Gabbani, l’ex sindaco. Proprio lui negli ultimi giorni del suo governo intervenne sulla questione in difesa di Cuoiodepur in modo perentorio, scagliando si contro Cambimenti che aveva contribuito a sollevare la questione e portando la vicenda sul terreno della politica dove ora Cambimenti, forte della sentenza del Consiglio di Stato intende affrontare l’argomento. Insomma un setenza che a questo punto acquisisce un peso soprattutto politico, perché di fatto non dovrebbe alterare lo status quo nel ciclo di lavoro di Cuoiodepur. “E’ stata pubblicata una sentenza del Consiglio di Stato che rigetta il ricorso presentato dal Consorzio Cuoiodepur contro la sentenza di primo grado del Tar della Toscana sulla questione degli extraflussi all’impianto di depurazione, di cui molto si è parlato in campagna elettorale perché CambiaMenti aveva sollevato la questione” attaccano gli esponenti politici del movmento civico rappresentato in consiglio comunale. “La sentenza si fondava su citazioni testuali da relazioni dell’Arpat – dicono Guzzini e Squicciarini – e riferisce che sarebbero stati rilevata nei reflui in uscita dal depuratore la presenza di sostanze non consentite che non provengono dal processo di produzione conciario. Il Consiglio di Stato ribadisce oggi che “il depuratore consortile, alla luce dei diversi accertamenti tecnici svolti dall’Arpat, risultava privo delle caratteristiche e le capacità adeguate per trattamento degli extraflussi e tali da garantire il rispetto dei valori limite e degli obiettivi di qualità dei corpi idrici. Né i rifiuti liquidi trattati risultavano compatibili con il ciclo depurativo dell’impianto.”
“Si conferma dunque – sottolineano i due consiglieri di opposizione – che le preoccupazioni che noi avevamo sollevato erano assolutamente fondate e non derivavano come ci è stato imputato, da un atteggiamento ostile verso l’imprenditoria. Derivavano al contrario dalla consapevolezza che, proprio per l’importanza strategica di Cuoiodepur (da cui dipende la compatibilità della nostra industria conciaria con la salvaguardia della salute dei cittadini, con l’equilibrio ecologico del sistema dell’Arno e con le normative vigenti, e ne dipende la possibilità dei nostri prodotti di garantire quella qualità etica che è indispensabile per competere nei settori dell’alta qualità), fa l’interesse del settore conciario, degli imprenditori e dei lavoratori chi intende affrontare le criticità e risolverle, e non chi rischia di lasciarle esplodere.
Ci preoccupa perciò che l’amministrazione comunale che ha una responsabilità preminente nel suo indirizzo, non abbia sentito il bisogno rispondere in modo puntuale e argomentato nel merito di rilievi contenuti in relazioni ufficiali prodotte da un organo come Arpat. In questa situazione diventa assolutamente cruciale che ci sia una discussione vera sulle nomine, che il sindaco ha effettuato e su cui dovrà riferire nel primo consiglio utile, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale nel Consorzio Cuoiodepur. A noi sembra che dai curricula allegati al decreto di nomina non emerga alcun criterio di scelta che non sia la totale omogeneità rispetto all’attuale assetto dirigenziale del Consorzio Cuoiodepur; ma anche rispetto a questo giudizio diventa preminente la proposta del sindaco e la discussione del consiglio sul mandato che l’amministrazione comunale intende affidare ai propri rappresentanti, in particolare in merito ai problemi sollevati da questa sentenza. Noi riteniamo che vada totalmente eliminata l’importazione per esclusivi scopi di profitto di reflui e rifiuti non funzionali al compimento dei cicli di depurazione  che fanno rilevare la presenza negli scarichi di sostanze definite dalle normative come “pericolose” e che non si trovano nel processo di conceria”.