


Arrivava tutti i giorni in azienda con una vecchia bicicletta. L’ultimo giorno di stage, però, Ernest Ilekuku, nigeriano ospite del centro di accoglienza di via Cavane a San Miniato gestito dalla cooperativa “La Pietra d’Angolo”, oltre ai saluti, agli insegnamenti e alla bella esperienza, si è portato a casa una bicicletta. L’azienda di Ponte a Egola in cui il richiedente asilo aveva fatto lo stage nell’ambito di un progetto di formazione professionale hanno voluto lasciargli qualcosa di tangibile. E anche di molto utile.
Lo stage è parte del corso gratuito “Informa – Addetto alla lavorazione, costruzione e riparazione di parti meccaniche” che vede come capofila Pont Tech e come partner gestori l’agenzia formativa Forium di Santa Croce sull’Arno assieme al Polo Tecnologico Conciario. Ernest, per un periodo, è stato accolto alla Officina Meccanica Gbl di Ponte a Egola di San Miniato e, per spostarsi, si è avvalso di una vecchia bicicletta che era riuscito a procurarsi. L’azienda, però, ha voluto chiudere lo stage con un atteso regalo. Per il giovane nigeriano è stata una particolare emozione.
Il corso “Informa” si sviluppa su un totale di 900 ore di cui 450 di stage e conta su finanziamenti della Regione Toscana e ha visto partecipare persone provenienti da vari Paesi dell’Africa, tra cui alcuni richiedenti asilo. “Nonostante le molte nazionalità – racconta Elena Profeti, vicepresidente di Forium – i ragazzi sono apparsi da subito molto coesi e hanno formato un bel gruppo. Il clima in aula è disteso e tutti i partecipanti si rendono disponibili ad aiutarsi a vicenda nel rispetto delle regole condivise”.
Il 25 luglio è in programma l’esame finale degli otto corsisti, di fronte ad una commissione istituita dalla Regione Toscana, composta da esperti del settore e docenti del corso per la verifica delle competenze acquisite e la consegna della qualifica professionale riconosciuta.
Il cammino formativo ha visto i ragazzi impegnati in un periodo di formazione nelle aziende Futura Srl e CM Tannery Machines Spa di Santa Croce sull’Arno: “L’esperienza – racconta Profeti – è stata estremamente positiva per tutti, permettendo ai ragazzi di applicare quanto appreso in aula dall’inizio del corso e permettendo oltretutto uno scambio umano e culturale anche con i referenti dell’azienda ospitante, venendosi dunque a creare un ottimo clima di lavoro. I ragazzi si sono sentiti parte integrante dell’azienda per tutto il periodo in cui sono stati presenti”.
Sei imprese del territorio hanno sposato il progetto ospitando i ragazzi per 450 ore spalmate su tre mesi. “Per alcuni – conclude Elena Profeti – l’esperienza di stage è stata anche umanamente arricchente, permettendo una migliore integrazione con il contesto sociale. Dove non è stato possibile rinnovare, almeno temporaneamente, un’offerta lavorativa, è comunque emersa la disponibilità da parte dei datori di lavoro di tenere in considerazione i singoli stagisti per una possibile collaborazione futura”.