Tre nuovi a Cuoiodepur. Su depuratore unico: “Serve mentalità giovane e aperta”

“In tutti questi anni, l’impianto Cuoiodepur ha rappresentato un modello da imitare, costituendo un esempio virtuoso per la depurazione, riconosciuto dai tecnici e dagli esperti del settore”. Lo ha detto il presidente Michele Matteoli nella sua relazione all’assemblea del Consorzio Cuoiodepur, che ha rinnovato il Consiglio di amministrazione per i prossimi tre anni.
Per la parte privata è stata confermata la fiducia agli amministratori uscenti nelle persone di Boldrini Alessio, Borrini Angelo, Calvetti Cristiano, Carrara Michele, Colonnata Sergio, Fiaschi Mauro, Matteoli Michele, Montanelli Marco, Santoli Francesca, Taddei Simone, Valori Ettore. In rappresentanza degli enti pubblici sono stati confermati Bastianelli Riccardo e Gattari Laura, mentre sono di nuova nomina Banchelli Francesco, Guarnacci Martina e Marzini Roberto. Confermati anche i membri del Collegio Sindacale Caponi Samanta, Mengozzi Elena, Terreni Rosella.
Il presidente Matteoli, prima di concludere il suo intervento, ha anche voluto rispondere all’ipotesi del depuratore unico lanciata da Assoconciatori e Francioni (Assoconciatori: “Risparmio da 4 milioni con depuratore unico”. Rossi: “Voi siete la componete materiale della filiera della moda in Toscana”). Sull’opportunità di realizzare una gestione comune della depurazione, infatti ha detto: “In occasione di tutte le precedenti assemblee sia di Cuoiodepur che del Consorzio Conciatori è stato costantemente riportato l’auspicio per la realizzazione di un distretto che dovrebbe presentarsi veramente unito per far sentire le proprie esigenze e per la realizzazione di programmi comuni, considerato che rappresentiamo realtà con interessi ed aspettative del tutto analoghe. Anche chi ci ha preceduto nell’amministrazione delle suddette società ha sempre ritenuto utile l’unificazione dei due poli conciari in un unico distretto.
Come già evidenziato anche nella relazione del Consorzio Conciatori vi è la sincera speranza che si possano creare condizioni tali che questa ipotesi possa realizzarsi veramente al più presto, dobbiamo però al momento con altrettanta tranquillità convenire che dovremo prima imparare a gestire con maggiore collaborazione le cose che dovrebbero già essere gestite a comune. E’ necessaria un’evoluzione del distretto, verso una mentalità più giovane, più aperta sul mondo, che sappia portare avanti progetti evoluti, in maniera unitaria, capace di coordinare istanze solo apparentemente diverse e di trasformare gli attuali campanilismi in sistema propositivo. Servono persone in grado di coagulare interessi anche diversi, che accettano il dialogo, il confronto e che tengano conto delle peculiarità di tutti, senza per questo dover rinunciare ognuno alla propria identità e alle proprie idee”.
La relazione di Matteoli, però, è partita relazionando ampiamente sulla gestione organizzativa ed economica dell’impianto. “Per garantire – ha detto – una crescita stabile dell’attività delle aziende si è resa necessaria una continua ottimizzazione dei costi delle infrastrutture e dei servizi collettivi, per consentire alle stesse di riservare la propria forza economica alla salvaguardia e allo sviluppo dell’attività produttiva. La storia della società è testimone della grande efficienza e funzionalità dell’impianto che ha operato in piena trasparenza e nel rispetto della normativa di settore da quasi quaranta anni a partire dal primo settembre del lontano 1981. E’ il primo impianto del comprensorio che ha realizzato un ciclo completo di depurazione, è il primo impianto che ha adottato le migliori e più sofisticate tecnologie per il contenimento degli odori, il primo ad aver stabilizzato termicamente i fanghi di depurazione mediante essicazione, il primo e forse unico ad aver realizzato da circa un ventennio un laboratorio permanente di ricerca e sperimentazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze, ancora una volta il primo a trasformare i rifiuti costituiti dai fanghi di depurazione in un prodotto denominato pellicino integrato, da decenni utilizzato come fertilizzante in agricoltura, anticipando la cosiddetta economia circolare tanto di moda in questo periodo.
Entro la fine dell’anno sarà anche il primo impianto ad avere realizzato una linea dedicata alla depurazione degli scarichi civili mediante una fase biologica a membrane (Mbr) che consentirà una depurazione molto spinta, tanto da poter riciclare l’acqua depurata per gli usi interni all’impianto, realizzando la prima fase dell’acquedotto industriale”.
Rispetto alla ricerca, “La vocazione alla ricerca ha sempre contraddistinto l’attività del Consorzio Cuoiodepur altrimenti non sarebbero stati possibili i notevoli risultati raggiunti attraverso studi, ricerche e progettazioni fatte in proprio. Molti degli studi e delle sperimentazioni effettuate sono stati rivolti alla ricerca di fonti energetiche alternative. La proposta progettuale che scaturisce dal background sperimentale sviluppato in questi e dal know how acquisito, si pone come obiettivo anche quello di riutilizzare per il recupero energetico scarti di lavorazione delle aziende associate, con la possibilità di fornire a queste energia termica ed elettrica, a ulteriore ottimizzazione del già virtuoso quadro di economia circolare che contraddistingue il distretto conciario”.
Nel concludere, il Presidente ha rivolto un ringraziamento personale “per la collaborazione, l’impegno profuso e la sensibilità nello svolgere il proprio incarico, ai componenti del Comitato di Presidenza, a tutti i rappresentanti pubblici e privati che hanno fatto parte del consiglio di amministrazione, che lo hanno aiutato e sostenuto nello svolgimento dell’incarico. Ringraziamento che va esteso a tutto il personale per la comprensione, la dedizione l’impegno mostrato nel seguire le esigenze della società, nel contempo ha formulato i migliori auguri di un proficuo e sereno lavoro agli amministratori per il nuovo mandato”.
“Cuoiodepur – ha aggiunto il sindaco di San Miniato Simone Giglioli – è un impianto di proprietà pubblica all’avanguardia per quanto riguarda la depurazione delle acque e la gestione dei rifiuti. Il pubblico è un partner indispensabile e auspico che si possano realizzare le condizioni richiamate dal presidente Matteoli per poter proseguire sulla strada dell’integrazione fra le due rive dell’Arno, senza che vi siano fughe in avanti. Auguro ai consiglieri di parte pubblica e privata di poter svolgere al meglio il proprio compito, sicuro che porteranno avanti il buon lavoro prodotto fino ad oggi in questo impianto”.