





Sono 392 gli studenti in queste ore sedute sui banchi delle tre scuole del comprensorio del cuoio: 116 al liceo Marconi di San Miniato, 163 all’istituto tecnico Cattaneo (più altri 25 che hanno frequentato il corso serale), 88 all’istituto Checchi di Fucecchio. Sono i maturandi 2019, i primi alle prese con il rinnovato esame di maturità, che inizia sempre dalla prova scritta. Per loro è solo la fine di un percorso, ma per noi che li guardiamo da fuori, questi sono anche i primi 2mila alla prova di maturità, mezzo milione in tutta Italia.
Per la prima prova, le novità sono nell’analisi del testo, che da quest’anno ha due tracce possibili da scegliere e viene, invece, eliminato il tema storico. Mentre gli alunni sono ancora tra i banchi, sono già arrivate le tracce. Ungaretti per l’analisi del testo con Risvegli, un autore che i maturandi non vedevano dal 2011. La seconda traccia sempre della tipologia A, invece, ha visto un brano tratto da “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia. Sciascia, lo scrittore siciliano per antonomasia, parla di mafia, così come di mafia trattava il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, uscito per il saggio di attualità. Dalla Chiesa e Sciascia due figure che incarnano l’antimafia nelle sue sfaccettature e nelle sue diversità.
Per la tipologia B, il testo argomentativo, ci sono La cultura italiana del ‘900 di Corrado Stajano per l’ambito storico politico, con i commenti dell’autore ai protagonisti del 20esimo secolo. Per il tema artistico letterario un brano di Tomaso Montanari tratto da Istruzioni per l’uso del futuro. Il Patrimonio culturale e la democrazia che verrà. Infine, per l’ambito tecnico scientifico i brani tratti da L’illusione della conoscenza di Steven Sloman Philip Fernbach.
Le tracce di attualità sono due: la prima un discorso di Luigi Viana al trentennale dell’uccisione di Carlo Alberto Dalla Chiesa, la seconda, invece, tratta di sport e storia con un articolo di Ceristiano Gatti sulla vittoria di Gino Bartali al Tour de France e sul significato di quella vittoria in un momento storico delicato come quello dopo l’attentato a Palmiro Togliatti nel 1948.
In Diretta dal Cattaneo
Alcuni di loro hanno già fatto colloqui di lavoro. Pochi stanno pensando all’università, da scegliere semmai con calma. I più sono in ansia per la prova di domani, la seconda, quella diversa da indirizzo a indirizzo e che è il vero “osso duro”, almeno quassù. Intanto oggi, però, la prima prova se la sono lasciata alle spalle, comunque sia andata. Alcuni, quando li fermiamo appena usciti dal cancello dell’istituto Cattaneo, neanche ricordano bene che traccia hanno fatto: uno stordimento comprensibile, tipico dell’esame di maturità.
Tra i ragazzi, dovendo fare una sintesi, particolarmente gettonata è stata la traccia su Gino Bartali. Più trasversale quella sull’atomica, che ha avuto i suoi estimatori anche tra le ragazze. Che, in genere, hanno preferito il testo argomentativo e la cultura. “Ho letto le tracce – ha detto Manuel Raffa di Montopoli Valdarno – e arrivato a sport e storia sapevo cosa scrivere, quindi ho scelto questo. Non l’ho trovato un argomento facile, ma l’ho scelto con convinzione. A essere onesto, tempo molto di più la prova di domani che questa. Per il resto, sto già facendo colloqui di lavoro”. Come parecchi di quelli incontrati oggi. “La maggior parte di quelli che scelgono questa scuola – spiega Davide Rosella di Ponte a Egola – lo fa per andare a lavorare con un diploma e una preparazione tecnica: anche io ho già iniziato a fare colloqui. Anche negli anni scorsi, molti di quelli che si sono iscritti all’università dopo il Cattaneo poi hanno lasciato. Per la prova di italiano ho scelto la traccia su Dalla Chiesa. Diciamo che in qualcosa di simile ci speravo, perché incontra i miei interessi personali”. Un po’ meno convintamente, ha scelto lo sport Qassid Yassime di Fucecchio. “Era una traccia fattibile, ma non facile. Sono andato a esclusione, sinceramente perché non erano temi che mi aspettavo. Pensavo uscisse qualcosa sull’ambiente o su Primo Levi, ci aspettavamo anche qualcosa su Leonardo ma invece niente. Quindi ho scelto l’argomento in cui mi trovavo di più”. Come Mirian Auletta di Montopoli, che prende il secondo diploma in Amministrazione e finanza. “Ho scelto la tipologia B – racconta – e poi tra i temi proposti, quello che mi sentivo di più. Avevo qualche idea e qualche spunto e da lì sono partita. In realtà, sono già preoccupata per domani: la seconda prova è di economia”. Sul futuro: “Non so ancora cosa farò. Intanto finisco l’esame, poi provo a godermi un po’ l’estate e deciderò”. Lavora già invece Gianluca Arcangeli di Santa Croce sull’Arno. “Ma volevo il diploma. Ho svolto il tema sull’uso del futuro perché mi è saltato all’occhio leggendo le tracce. Non c’era nessuno dei temi che mi aspettavo e allora mi sono fidato dell’istinto”.
“Mi diplomo al chimico e mi sembrava il più attinente”, così Gabriele Mattii di Ponte a Elsa spiega la scelta di puntare sull’atomica. Era l’argomento che conoscevo meglio tra quelli proposti e non ho avuto dubbi”. Dubbi ne ha, invece, sul futuro. “Spero di frequentare l’università ma non ci ho ancora pensato bene. In realtà non escludo neppure di frequentare facoltà umanistiche, quindi per il momento affronto l’esame e poi avrò l’estate per pensarci”. Ha le idee un po’ più chiare Giorgia Salvadori di San Miniato, che all’università sta valudando marketing e comunicazione o giurisprudenza. “Ho scelto il modello B – spiega – perché è quello che ho sempre fatto anche nelle simulazioni. Tra i temi, poi, ho preferito il primo, perché era quello che mi sentivo più addosso, quello che mi rappresenta di più e su cui sapevo più cose. Quindi diciamo che la scelta della traccia è convinta ma non troppo”.
“Non erano temi sui quali eravamoo preparati – confessa Silvia Bambi de La Scala -. Ho scelto la tipologia C2 perché sapevo fare più collegamenti storici e ne ho approfittato. Per il futuro, penso che frequenterò l’università restando in ambito chimico ma non ho ancora le idee chiare”.
Un po’ per esclusione e un po’ perché “mi piace lo sport e lo seguo”, Lorenzo Amoroso di Castelfranco di Sotto ha svolto la traccia C2. “Alcuni dei temi proposti erano simili ad alcuni di quelli delle prove ma diciamo che sono andato un po’ a esclusione. Dopo la maturità voglio andare a lavorare ma non escludo, più avanti, di iscrivermi all’università”. Come Sara Rovini, anche lei di Castelfranco di Sotto. “L’università costa molto – confessa – e io non ho tutta questa voglia di studiare. Quindi ora intendo trovare lavoro e mettere da parte un po’ di soldi, poi vediamo: c’è sempre tempo per studiare”. Intanto oggi “Speravo in un tema di attualità, magari lo sbarco sulla luna o il web, quindi sono stata un po’ costretta a scegliere e ho scelto la traccia B2”. Come Matteo Bagnoli di San Miniato. “Le ho lette tutte – dice – ma questa era quella che mi ispirava di più. Sono abbastanza tranquillo comunque e se devo dire la verità, a farmi più paura è l’orale”. B2 anche per Wissal Elkabiri di Santa Croce sull’Arno. “Mi aspettavo – dice – una traccia sul clima o Leopardi, dato l’anniversario de L’infinito. Invece sono dovuta andare un po’ per esclusione. Inizialmente volevo svolgere la C2 ma poi ho riletto bene la B2 e mi ci sono ritrovata di più, me la sono sentita più mia. Dopo la maturità penso di andare a lavorare, ma non escudo, più avanti, di iscrivermi all’università”. “Mi prendo un anno – è invece sicura Carlotta Zanoboni di Ponte a Egola “e poi provo a entrare in un’accademia di teatro, forse a Roma. Faccio teatro da 6 anni e vorrei che questa fosse la mia strada”. Di cultura, arte e teatro ha parlato anche nella sua prova di italiano: “Ho scelto la traccia B1 perché mi sembrava la più adatta a me tra quelle proposte. In realtà io speravo sull’attualità, che era quello su cui mi ero eserciata nelle prove”.
In Diretta dal Marconi
In tanti hanno deciso già l’università da frequentare, qualcuno ha ancora dei dubbi, ma sa che continuerà con gli studi. Tra gli studenti dello Scientifico scienze applicate, il ritornello comune è “per fisica non siamo preparati” quindi lo scoglio che incute più timore è la prova di domani. Altri, invece sono preoccupati per l’orale, visto che da quest’anno ci sarà la busta a estrazione e avranno dieci minuti di tempo per organizzare un’esposizione multidisciplinare. Avrà il suo peso anche l’alternanza scuola lavoro. Volti stanchi ma sorridenti, dopo le ultime ore passate fra quei banchi che, forse, prima o poi, rimpiangeranno e la maturità rimarrà soltanto un bel ricordo degli anni del liceo.
All’indirizzo scienze umane, sul piccolo campione di intervistati, in due si sono cimentati nella tipologia B2, quella di Steven Sloman e Philip Fernbach tratta da L’illusione della conoscenza.
“Sono ottimista – ha detto Rebecca Rinaldi di Santa Croce -, le altre erano più difficili secondo me. Con questa sono riuscita a metterci del mio e ho fatto riferimento ai fatti precedenti: gas, bombe atomiche, Chernobyl. Come, in sostanza, l’uomo usa la tecnologia. Le domande erano facili ed erano solo tre”. In molti, continueranno con l’università e seguendo lo stesso indirizzo del liceo, come Rebecca Rinaldi, che andrà a Scienze dell’educazione. “Quello che più mi preoccupa – continua – è l’orale”, ma non tutti la pensato allo stesso modo: in genere, chi ha fatto lo scientifico scienze applicate è più intimorito dalla seconda prova di domani. Anche Sara Turi di Castelfranco ha scelto la stessa traccia: “Era difficile, ma le altre non mi piacevano” – ha detto, ed ha intenzione di continuare gli studi a Scienze della formazione. Valentina Matteoni, di Fucecchio, invece, ha scelto l’analisi del testo di Ungaretti, perché “l’ho trovata piuttosto semplice, fattibile”. Anche lei continuerà con Scienze della formazione. Lo stesso corso di laurea lo ha scelto Federica Mattolini, di Santa Croce, che però oggi ha scelto la tipologia B1, la traccia artistica tratta da un testo di Tomaso Montanari. “Era fattibile – ha detto -, mi incuriosiva di più rispetto alle altre. Mi preoccupa più la prova di domani, abbiamo diritto, economia e scienze umane”. Per quanto riguarda, invece, lo scientifico scienze applicate, una traccia gettonata è la C1, quella sul generale Dalla Chiesa. “Preferivo un tema argomentativo invece che a domande – ha detto Duccio Florio, di Cigoli – Era fattibile secondo me, i temi erano accessibili a tutti. Nel complesso non era difficile. Abbiamo sentito notizie recenti sulla mafia e a scuola ci avevamo già lavorato” Duccio Florio proverà il test per medicina e si dice fiducioso per le prove dei prossimi giorni: “Il ministero ha fatto questo esame per agevolarci – ha detto – in questo modo la maturità non è più l’ago della bilancia ma si valuta il percorso”. Questo, perché i crediti formativi nel corso degli anni sono aumentati da 25 a 40. Anche Lorenzo Brogi, di Castelfranco ha scelto la traccia C1: “E’ stata impegnativa – ha detto – ma nel complesso per me che seguo l’argomento non era difficile”. Lorenzo Brogi continuerà con ingegneria meccanica o industrial design e, come tanti altri, è preoccupato per la prova di domani, soprattutto per fisica. Gabriele Frassi, di Fucecchio è stato uno dei pochi ad aver scelto da tipologia B3, di Stajano, sull’eredità del ‘900. “Non era facile – ha detto -, l’ho scelta perché gli argomenti mi interessavano. Ho una sensibilità politica quindi sentivo dei collegamenti in particolar modo con l’Europa, tema importante per me”. L’anno prossimo Gabriele Frassi andrà ad ingegneria informatica. Niccolò Sarti, invece, non fa programmi per il futuro. “Intanto, penso a finire gli esami – ha detto – ho scelto la B2, secondo me era la più facie ed era anche corta”. A differenza degli altri, è preoccupato per l’orale.
Elisa Venturi e Giuseppe Zagaria