Sanfilippo, dubbi e indagini degli investigatori londinesi

16 maggio 2019 | 19:16
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Sanfilippo, dubbi e indagini degli investigatori londinesi

di Giuseppe Zagaria
Il giallo di Eric, che nelle ultime 24 ore ha sconvolto Montopoli sembra non avvicinarsi ad una rapida risoluzione. Eric Sanfilippo, il 23enne di Marti è stato inspiegabilmente trovato morto in un cassonetto. Allo stato delle indagini, la Metropolitan Police che ha preso in esame il caso, non dà nessuna spiegazione del ritrovamento, categorizzandolo come unexplained.

Ecco gli avvenimenti della vicenda in ordine cronologico. Eric Sanfilippo era molto conosciuto a Montopoli in Valdarno e nei comuni limitrofi. Aveva deciso, qualche mese fa, di trasferirsi a Londra, come fanno in tanti alla ricerca di un lavoro o più semplicemente di un’esperienza. L’ultima volta che è stato visto vivo era l’8 maggio, raccontano i colleghi nella capitale britannica. Da quel mercoledì della scorsa settimana di lui si erano perse le tracce per i successivi tre giorni. Non si hanno notizie del giovane fino a sabato 11 quando un cadavere, in quel momento ancora non identificato, viene ritrovato in un cassonetto nel quartiere di Islington, a nord di Londra. In questo buco temporale – che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire – sta la risoluzione del caso. Capire cosa ha fatto, dove è stato e soprattutto chi ha incontrato in quel lasso temporale potrebbe essere la svolta per le indagini. Nelle ore immediatamente successive al ritrovamento, le autorità britanniche dal rigor mortis del corpo, ipotizzano che sia morto il giorno prima, forse nella notte avanzata. Non si può, quindi, dire con esattezza da quanto tempo fosse lì Eric Sanfilippo, che in un primo momento non era stato identificato. Intanto, le indagini iniziano a produrre i primi risultati e, secondo fonti stampa londinesi, viene fermato un 52enne residente non molto distante dal quartiere con l’ipotesi di reato di omicidio. Le indagini vanno avanti silenziose, in collaborazione con il consolato italiano a Londra e si attiva anche la Farnesina. A questo punto, siamo nei giorni subito dopo l’11 maggio, non si può ancora dire con certezza che il corpo sia quello di Eric e nemmeno che si tratti di una morte violenta, visto che la prima ricognizione autoptica non fornisce elementi rilevanti in tal senso. Gli inquirenti, nonostante l’arresto di un sospettato, continuano a seguire tutte le piste e ascoltano colleghi di lavoro e amici. Dalla prima ricognizione esterna del corpo non emergono segni di colluttazione che porterebbero nella direzione di una morte violenta. Unico dubbio sollevato sono delle echimosi al capo, che comunque non giustificherebbero il decesso. I risultati dell’autopsia smontano l’ipotesi di morte violenta per cui non ci sono elementi per trattenere il 52enne, che viene rilasciato su cauzione e dovrà presentarsi davanti ai giudici a metà giugno. Questa mattina 16 maggio, dopo che i genitori di Eric sono volati a Londra per il riconoscimento del corpo, arriva l’ufficialità: non ci sono più dubbi sull’identità del cadavere. La risoluzione del caso sembra ancora lontana e del resto ancora è da capire la connessione tra l’uomo arrestato e poi rilasciato ed Eric. Una prima ipotesi avanzata da fonti inglesi riguarderebbe proprio una caratteristica dei cassonetti: le ruote. Eric potrebbe non essere stato ucciso nell’area di Holloway – ammesso che si tratti di omicidio -, dove il cassonetto è stato ritrovato, ma il delitto potrebbe essersi consumato altrove e poi qualcuno potrebbe aver trascinato il bidone altrove.
Un quartire ‘pericoloso’
Il distretto di Islington non gode di una buona fama tra i londinesi e non è nuovo ad episodi di cronaca. La tragica morte di Eric, a partire dal breve tempo trascorso dal ritrovamento, sta già avendo grosso impatto sugli abitanti e sulle dinamiche socioeconomiche. Stando a quanto riporta Islington Gazette, la casa davanti alla quale il cassonetto è stato ritrovato ha un passato fatto di droga e spaccio. L’edificio è di proprietà del gruppo Clarion, la più grande associazione residenziale del Regno unito. La casa in questione era di edilizia popolare ed era in vendita all’asta prevista per il 30 maggio. Il prezzo quotato era di 850mila sterline e il maggior offerente era il lussuoso hotel a 5 stelle InterContinental. Una vendita che indipendentemente dalla morte di Eric si preannunciava difficile visto che i militanti dell’associazione Islington homes for all, Case di Islington per tutti, avevano dichiarato la loro ferma opposizione alla vendita. Ci sono 14mila persone in lista per l’assegnazione di una casa popolare, per questo l’associazione si oppone quando anche pochi letti sono preziosi. Negli anni scorsi la casa era in stato di abbandono e Clarion non ha fornito spiegazioni. Questo ha fatto si che, come raccontano i vicini ai colleghi inglesi, si creasse un luogo di spaccio con schiamazzi e preoccupazione da parte dei vicini. Sono proprio i vicini che a seguito di numerose segnalazioni hanno ottenuto la chiusura con i sigilli dell’abitazione vicino alla quale è stato trovato il corpo di Eric, forse trasportato lì dopo la morte.

*Foto tratta dal quotidiano on line Daily (Ollie Cole/@ProducerOllie )