
Davanti ad una platea numerosa e attenta, don Armando e la coautrice Mimma Scigliano, hanno illustrato la struttura e la finalità del lavoro. Si tratta di un libro che rappresenta la storia di una lunga battaglia contro quella che sta divenendo una gravissima piaga sociale ed è ormai riconosciuta come una vera dipendenza: il disturbo da gioco d’azzardo patologico. È un fenomeno diffuso, sottostimato che colpisce strati diversissimi di popolazione e comporta costi altissimi per la collettività a livello sociale, economico e sanitario.
Nel lavoro si ripercorre, fra luci e ombre, anche la normativa degli ultimi anni e si sottolinea la necessità ormai urgente di una legge organica in materia. Ma il libro non vuole solo informare e prevenire, vuole anche scuotere le coscienze e lo fa attraverso le storie raccontate da chi ha attraversato l’inferno di quella dipendenza e ha cercato aiuto in una comunità di recupero per ritrovare la dignità, la stabilità, la serenità ormai perdute. Accanto a queste storie di disperazione e di rinascita, ci sono anche le storie dei volontari, degli operatori degli attivisti che ogni giorno si impegnano nei centri e per la campagna Mettiamoci in gioco di cui don Zappolini è testimone e a cui saranno destinati i proventi della vendita del libro.