
“Parrella dovrebbe chiedere scusa a voce alta dell’opera fatta: le consulte possono essere uno strumento di democrazia e di partecipazione se regolate in maniera democratica e trasparente. La Costituzione italiana dà ai partiti e gruppi civici l’opportunità di partecipare alla vita amministrativa, altre forme spesso sono telecomandate da il capitano di turno”. Così il coordinatore de L’Idea per Santa Maria a Monte Alberto Fausto Vanni commenta la sentenza del Tar, che accoglie il ricorso sulle consulte (Consulte, Tar accoglie il ricorso ma il problema è il regolamento).
“Una famosa canzone di Gaber – spiega Vanni – mette in evidenza il concetto di partecipazione e di democrazia. Parrella farebbe bene ad ascoltarla, ma soprattutto a metterla in atto. Alla luce del sole, il sindaco Parrella non vuole critiche né suggerimenti dopo trent’anni di vita politica e amministrativa – per 25 anni con la Sinistra e ora da 6 anni con la Destra -. Vuol essere come Fausto Coppi: donna sola al comando”.
Rispetto al Tar “Ha rigettato il regolamento per le elezioni delle consulte a Santa Maria a Monte. Un regolamento che esclude cittadini dalla vita politica e amministrativa è da considerare un regolamento fascista e totalitario. Parrella si arrampica sugli specchi: il regolamento fatto da lei, dimostra la filosofia della sua amministrazione, di non avere voci fuori dal coro. Oltre a spendere danaro pubblico in avvocati che debbono difendere non la comunità ma solo gli interessi politici e l’immagine del Sindaco”.
“La cittadinanza – conclude – ha respinto il 10 marzo, a voce alta, il regolamento delle consulte non andando a votare e il 21 marzo il Tar ha legittimato il principio di partecipazione e democrazia accettando il ricorso fatto da esponenti della lista Santa Maria a Monte di Tutti e di conseguenza la negatività del regolamento alla partecipazione alle consulte”.