
“Ci meraviglia questo chiamarci in causa, ultimamente, del candidato sindaco di San Miniato Simone Giglioli, che di venatorio sa ben poco e di cui conosciamo solo alcune affermazioni contro il cacciatore, fatte in occasione dell’apertura di una delle ultime stagioni venatorie”. Commentando l’idea di un tavolo verde (Giglioli punta al tavolo verde per ambiente ed ecosistema), lo dicono Federcaccia, Confederazione Cacciatori Toscani e Associazione Regionale Cacciatori Toscani di San Miniato.
“Potremo essere lusingati da questo ‘improvviso’ interesse – scrivono – se fosse fatto in periodi non sospetti. Ma è palese che in campagna elettorale l’interesse sia esclusivamente strumentale e ce ne dispiace. Le Associazioni Venatorie annoverano fra le fila oltre 700 iscritti: un bacino interessante e degno di attenzione, che può coinvolgere circa 3mila persone”.
Secondo le Associazioni, Giglioli “Preferisce incontrare in vari luoghi piccoli gruppi di passionisti, anziché confrontarsi con coloro che rappresentano il mondo venatorio del nostro territorio. Siamo rimasti positivamente sopresi che, invece la lista civica CambiaMenti, abbia già incontrato la dirigenza delle tre Associazioni Venatorie del nostro Comune, in tempi non sospetti e abbia illustrato concretamente il programma, presentadoci l’eventuale futuro assessore alle Politiche Venatorie, mostrando così trasparenza, lealtà e soprattutto volontà di confronto e collaborazione. Giglioli può fare tutti gli incontri che vuole, ma così facendo delegittima la dirigenza venatoria, a conferma del consueto ‘modus operandi’ ormai conosciuto, cercando di dividere la ‘platea’ per raggiungere forse lo scopo, che si può sintetizzare in ‘Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā’. La sua proposta di collabrazione tra le tre categorie – cacciatori, agricioltori e tartufai – è già avviata da tempo, perché ci accomuna l’obiettivo della tutela e della salvaguardia del nostro territorio. Basti citare il contenimento degli ungulati che vede in stretta collaborazione cacciatori e agricoltori a difesa delle colture, della piccola selvaggina e del terrirorio tartufigeno. Il cacciatore fa il suo dovere in silenzio, con dedizione, con serietà. E’ uno che non ama i riflettori sui giornali, esercita la sua passione e contribuisce a mantenere i corretti equilibri ambientali. Ci dica piuttosto il candidadto Giglioli come intenda risolvere la questione dei ‘fondi chiusi’ presenti sul nostro territorio, senza il minimo coinvolgimento preventivo delle Associazioni venatorie e tartufigene. E ci domandiamo perché Giglioli, che è anche consigliere comunale, non è intervenuto a suo tempo a sostegno del riconoscimento dei fondi regionali residui accantonati pari a circa 4mila euro e destinati al mondo venatorio per interventi sul territorio di interesse collettivo, come ad esempio le cassette dei medicinali e il loro sostentamento. E, per finire, vorremmo sapere come hanno già fatto altre Liste, quale partito rappresenta il candidato sindaco Giglioli che ha pubblicamente affisso locandine senza apporre simboli. Da quel poco che noi sappiamo ci risulta essere iscritto al Pd e di area renziana in forza anche della sua carica di ex segretario comunale del Pd. Chiediamo quindi, nell’interesse anche dei nostri associati e per tutti i cacciatori nonché cittadini, di fare chiarezza sulla sua appartenza politica, dando così segnale di trasparenza”.