
Rispettare “gli accordi presi a dicembre e corrispondere ai lavoratori il pagamento dei 30 minuti di pausa previsti dal contratto nazionale” dei mesi passati, ma anche “dare maggiore regolarità ai turni”. Sono queste le rivendicazioni che la Fit Cisl ha presentato oggi in occasione della protesta di fronte ai cancelli del magazzino Conad.
I lavoratori della Europa Logistica, che da maggio scorso gestisce metà del magazzino a Capanne, hanno scioperato 4 ore alla fine del turno. Al centro della protesta un accordo siglato a dicembre fra parti sindacali e azienda per il pagamento dei 30 minuti di pausa prevista dal contratto nazionale. Una misura che riguarderebbe circa 260 lavoratori per un periodo dal 21 maggio (data del passaggio della gestione a Europa Logistica) al 31 agosto scorso.
“Dopo la firma dell’accordo a dicembre dove l’azienda si impegnava a pagare noi eravamo tranquilli – spiega Ignazio Re, sindacalista della Cisl Pisa. – Avevamo firmato un verbale e si dava la scadenza al 20 gennaio. Poi c’è stata la posticipazione al 20 febbraio e abbiamo ancora aspettato. Non avendo notizie dall’azienda dopo l’ultima data abbiamo deciso di protestare. Sono soldi dovuti a lavoratori che effettuano già di per sè un lavoro duro e che prevede da contratto una pausa pagata”. Al centro della protesta ci sono però anche i turni successivi al periodo in oggetto. “I lavoratori sarebbero stati disponibili a fare turni di 8 ore, l’azienda però ha sempre detto preferisce quelli di 6 ore mezzo, che non prevedono alcuna pausa – continua il sindacalista. – Peccato che poi i turni siano organizzati ugualmente sulle 8 ore ed ai lavoratori vengano richiesti gli straordinari. Si prevedono 39 ore settimali spalmate su 6 giorni e poi si chiede ai lavoratori di farne 7 e tre quarti. In questo modo si ovvia alla regola delle pause, giocando peraltro sui quarti d’ora”.
Intanto l’azienda, in merito allo sciopero di oggi, si dichiara stupita della protesta. “La scrivente società lo scorso 10 dicembre si era impegnata a verificare se la richiesta di pagamento della pausa fosse dovuta, non al pagamento della stessa”. “Preso atto della decisione di proclamare lo sciopero per il 4 marzo – continua. – Siamo costretti a sospendere di fatto ogni relazione, che sarà ripresa al cessare degli scioperi o dello stato di agitazione”.
6,5 + 1,5 straordinario.
Nilo Di Modica