Trasforma la sala slot in ristorante ma senza autorizzazioni

27 febbraio 2019 | 16:35
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Trasforma la sala slot in ristorante ma senza autorizzazioni

Aveva una licenza per gestire un sala con slot machine, ma in realtà somministrava cibo e bevande ai clienti. La cosa però non è sfuggita alla polizia municipale dell’Empolese Valdelsa.

Gli agenti del comando di Fucecchio, infatti da gennaio avevano avviato una serie di controlli sul locale che alla fine hanno portato il dirigente comunale, sulla base di quanto verbalizzato dalla polizia locale, a emettere un’ordinanza di chiusura. Nel locale in questione, fino allo scorso anno vi erano delle macchinette autorizzate per il gioco. Il locale di Fucecchio è articolato su tre fondi commerciali e il titolare è un cittadino di origine cinese. A un primo controllo di routine, lo scorso gennaio, i vigili avevano già notato che non vi era traccia nell’esercizio delle apparecchiature per il gioco. Poi, lo scorso 23 febbraio, un nuovo controllo della polizia municipale ha permesso di notare che nel locale continuavano a non esservi le macchinette per il gioco, ma che vi erano però dei tavoli apparecchiati per la presunta somministrazione di cibo e bevande, confermata anche da alcuni disegni fatti sulla vetrina a scopo pubblicitario.
Da qui sono scattati ulteriori accertamenti, comprese documentazioni ambientali con tanto di foto, che hanno portato gli agenti ad avere la certezza che nel locale dove un tempo si giocava con le macchinette, adesso venivano somministrate agli avventori bevande e cibo, ma è emerso anche che il locale e il suo gestore non avevano nessun titolo amministrativo e sanitario che lo autorizzasse a svolgere tale funzione. Verbalizzato il tutto e trasmesso agli uffici comunali, nella giornata di ieri lunedì 26 febbraio è scattata l’ordinanza del comune con cui è stato di fatto chiuso il locale dove si serviva cibo e bevande senza autorizzazioni. I tecnici del comune infatti in questa attività priva dei permessi, hanno ravvisato un urgente pericolo sanitario, non essendo stata preventivamente autorizzata la somministrazione di cibo, come previsto dalla legge sui pubblici esercizi. Al gestore è stata anche elevata una pesante multa per svariate migliaia di euro. (g.m.)