Guazzini candidato sindaco di Cambiamenti, i 4 nomi per la giunta
Se anche ci fosse stato qualche dubbio, adesso è definitivamente fugato: sarà Manola Guazzini il candidato a sindaco della lista CambiaMenti per le amministrative di maggio a San Miniato. A fianco a lei, però – e qui sta la vera novità – c’è già una squadra di potenziali assessori, con tanto di deleghe già virtualmente assegnate. In tutto tre donne e due uomini, oltre alla stessa Guazzini, ai quali si aggiungerà a breve il nome dell’assessore alla cultura che CambiaMenti vuole scegliere con particolare attenzione.
“È un segnale verso quella trasparenza che rappresenta il primo punto del nostro programma”, ha detto Guazzini durante la presentazione ufficiale di questa mattina, sabato 9 febbraio, nella sede di CambiaMenti in via Diaz a Ponte a Egola.
Guazzini nell’ipotetica formazione di governo in caso di vittoria oltre alla carica di sindaco terrebbe per se quella agli affari generali, bilancio, personale, protezione civile, polizia municipale.
“Una giornata che rappresenta la fine di un percorso iniziato un anno fa, con l’obiettivo di mettere insieme una bozza di programma per il governo del Comune”, ha esordito il presidente di Cambiamenti Federico Faraoni, 45anni, architetto, di Ponte a Egola, chiamato in caso di vittoria a ricoprire l’incarico di vicesindaco con le deleghe ad attività produttive, turismo, ambiente, politiche venatorie e tartufigene, difesa del suolo, politiche energetiche, finanziamenti europei e società partecipate.
A fianco a lui c’erano poi tre potenziali assessori. Barbara Francalanci, 45 anni, di San Romano, da sempre vicina al movimento Cinque Stelle, andrebbe a ricoprire l’incarico di assessore all’urbanistica, lavori pubblici, semplificazione e innovazione tecnologica. “Abbiamo scelto una professionista residente fuori dal Comune – ha precisato Guazzini – per evitare ogni rischio di conflitto d’interessi”. La professoressa Beate Schnock, 61enne di Cigoli, insegnante all’Itc Cattaneo, sarebbe invece la futura assessore alla scuola, politiche di genere, cooperazione internazionale e gemellaggi. Infine Beate Schnock, 31 anni, operatore sociale ed educatore, al quale CamiaMenti ha riservato in caso di vittoria le deleghe a sanità, lavoro, politiche sociali e politiche giovanili.
“Questa giornata – ha detto Laura Cavallini, consigliere comunale per Immagina San Miniato e tra i fondatoti di CambiaMenti – rappresenta la fine di un percorso che abbiamo intrapreso perché abbiamo a cuore il nostro Comune. Siamo convinti, infatti, che in questi anni l’amministrazione non abbia valorizzato il nostro territorio, pur essendo uno dei più importanti della Provincia. Abbiamo messo insieme un gruppo che condivideva questi sentimenti, buttando giù una bozza di programma e cercando al tempo stesso una persona con le dovute competenze. Perché siamo convinti che per guidare un Comune non basti il cambiamento ma servano anche esperienza e competenza. Qualità che abbiamo individuato in Manola Guazzini”.
“Sono emozionata per la grossa responsabilità che mi sento addosso – ha detto la candidata a sindaco -: quella di offrire una forza di governo diversa da quella che ha governato il Comune negli ultimi anni. Voglio subito sgombrare il campo, però, dalle illazioni di chi sostiene che stiamo ingannando gli elettori, facendo chiarezza su chi siamo davvero. CambiaMenti è una forza civica che si è costituita per essere alternativa sia all’attuale amministrazione sia alla festra. Siamo nati come gruppo di cittadini con storie politiche diverse, oppure con nessuna esperienza politica alle spalle, ma condividendo l’idea di politica come servizio. Perché siamo convinti che in un momento di crisi di identità dei partiti, il cambiamento possa avvenire solo attraverso una forte spinta civica. Trasperenza e programmazioni sono le due parole chiave della nostra proposta, perché per guidare un territorio così diverso e così complesso c’è bisogno di programmazione: serve un’idea, un progetto, con una politica urbanistica che miri a ridare identità al territorio. Noi non siamo qui per dare noi a nessuno: noi partecipiamo per vincere”.
Sul tema delle alleanze o dell’appoggio di alcuni partiti, Guazzini ha tenuto la porta aperta a chiunque voglia delegare con CambiaMenti, a cominciare ovviamente da Liberi e Uguali, di cui alcuni esponenti già fanno parte del Comitato. “Questo comitato non è un gruppo di ‘raccattati’ – ha spiegato – ma tutto ciò che abbiamo detto e scritto è stato condiviso. Con chiunque chiede un confronto noi siamo disponibili a parlare”.
Non poteva mancare una stoccata, ovviamente, al principale competitor, Simone Giglioli, al quale Guazzini contesta la mancanza di coerenza, “perché aveva detto che il programma sarebbe venuto prima del candidato”, insieme alla perfetta continuità con l’amministrazione Gabbanini.
“Quando in questi anni ho avuto a che fare con il Comune – ha detto Beate Schnock – la logica è sempre stata la seguente: o sei con me, oppure sei contro di me. Questo è un meccanismo pericolosissimo, perché innesca timore o conformismo. Al contrario, penso che in questo Comune ci siano tante persone che sanno fare ma a cui sono state tarpate le ali. Ho conosciuto Manola nelle consulte trovando sempre competenza, concretezza e realismo. Poi è scattata una solidarietà dopo la sua estromissione dalla giunta di cui non è mai stata data spiegazione”.
In merito al programma, Guazzini ha sottolineato la posizione di CambiaMenti per quanto riguarda l’ambiente e il nodo spinoso del liceo. Nel primo caso, la linea è quella di “impedire ogni ampliamento di impianti inquinanti o l’arrivo di flussi inquinanti da fuori territorio”. Rilanciare il polo scolastico di via Catena, invece, è l’obiettivo sul fronte liceo: “Al momento paghiamo 33mila euro al mese per la sede inadeguata de La Scala – ha detto Guazzini – e altri 150mila l’anno per l’immobile di San Donato. Dal momento che il versante del vecchio liceo deve essere consolidato, allora va ripensato un liceo in quella zona, tenendo conto però sia delle esigenze del liceo sia di quelle del Cattaneo. Era un impegno che l’attuale amministrazione si era assunta ma che è stato disatteso, anche se la responsabilità in questo caso è condivisa con gli altri Comuni”.
Giacomo Pelfer
Gabriele Mori