Nuova maturità, preside Marconi: “Bene prove pluridisciplinari”

19 gennaio 2019 | 18:24
Share0
Nuova maturità, preside Marconi: “Bene prove pluridisciplinari”

La nuova maturità valutata da un dirigente scolastico. Già, perché da quest’anno cambiano, ancora, le regole della maturità e le scuole del comprensorio stanno già formando un propria opinione in merito. Si parlava già da tempo di modificare le tre prove e l’orale che attestano la maturità, e adesso gli studenti e le studentesse che attualmente frequentano il quinto anno faranno da cavie a questo nuovo ordinamento.

Il cambiamento è piuttosto radicale: non ci sarà più la tanto temuta terza prova o quizzone, la seconda prova non riguarderà solamente una materia, ma sarà multidisciplinare e il colloquio orale è ancora in via di definizione. Ad esempio, la seconda prova per il liceo classico potrà consistere in una traduzione sia dal latino sia dal greco, mentre per lo scientifico le papabili materie possono essere matematica e fisica.
“Una cosa che voglio sottolineare – spiega, interpellato, il dirigente scolastico del liceo Marconi, Pierluigi Robino – è che questo cambiamento non va legato, nel bene e nel male, all’attuale cambio di ministro. La modifica dell’ordinamento deriva da un decreto della passata legislatura, questo ministro sta applicando una legge approvata dal parlamento precedente. Io sono favorevole alle prove pluridisciplinari, perché uno dei problemi della scuola italiana è l’eccessivo disciplinarismo, come se ogni materia fosse una scatola chiusa”. “Affrontare prove che hanno parti in comune – prosegue Robino – è buono perché favorisce la capacità di trovare link e connessioni tra i diversi argomenti. Sull’orale ancora non mi esprimo finché non vedo il decreto che specifichi le modalità, spero che diventi un colloquio e non una successione di microinterrogazioni come è adesso”.

Giuseppe Zagaria