Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro

10 gennaio 2019 | 17:36
Share0
Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro
Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro
Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro
Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro
Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro
Inciso sulla pelle, il presepe omaggio al lavoro

I colori e gli elementi sono pochi, ma per niente casuali. Quello allestito nella foresteria del monastero delle clarisse di San Paolo a San Miniato è un presepe che conduce idealmente alla Pasqua, in un’ascesa verso la croce che continua oltre, verso qualcos’altro.

E che parte da strumenti tipici del lavoro in conceria, con la natività come punto focale, incisa a fuoco su due gropponi di pelle. Un modo per valorizzare la produzione tipica di un territorio al quale il Cuoio ha dato il nome e che per il cuoio e la pelle lavora da sempre. Un legame stretto tanto da essere ovvio, ma per niente banale e capace di ispirare suor Patrizia e un nutrito gruppo di collaboratori a pensare a un presepe sul cuoio, in una sorta di narrazione continua della storia di Gesù dalla nascita alla vita oltre la croce. Ma anche un modo per ricordare che la strada del Paradiso passa dal lavoro, a volte duro ma sempre onesto: d’altra parte Gesù stesso era un falegname. E la capacità di creare è un dono per il mondo. Come dono per il mondo è Gesù. Ecco, allora, il centro dell’allestimento da cui tutto si irradia: l’incisione con laser su pelle è opera di Rosi De Biasio. La croce è lì da sempre, guida alle stanze dell’ospitalità del monastero. Il resto, insieme a suor Patrizia, l’ha fatto il gruppo di lavoro che a quel presepe si è accostato come fecero i pastori alla capanna: ciascuno portando ciò che aveva, in materiali e competenze. E in pieno spirito francescano. Richiamato anche dalla semplicità della forma di un messaggio complesso ma anche dai colori che ricordano il saio, la juta, la natura. E le storie di vita di San Francesco realizzate dai bambini della scuola Santa Teresa di Cascina che si possono sfogliare all’ingresso, con le musiche di Natale in sottofondo. Una sorta di scala in pallets unisce natività e croce, una sorta di scala di Giacobbe che collega Cielo e terra. Il presepe è accessibile dalla strada e resterà allestito fino alla Candelora, il prossimo 2 febbraio. Chi non avesse ancora avuto occasione di visitarlo, quindi, può godersi quest’ultimo scampolo di Natale, che poi è un ottimo modo per guardare già alla Quaresima e alla Pasqua. 

Elisa Venturi