Federcaccia in assemblea, nuovo direttivo per affrontare il cambiamento

“Il Cacciatore non può pensare solo a sparare… rischia di sparire”. Con questo slogan, domani 11 gennaio alle 21 alla casa culturale di San Miniato Basso, è stata convocata l’assemblea annuale Federcaccia sezione di San Miniato. Il cacciatore, infatti, sempre di più è chiamato a essere sentinella di un territorio sempre meno vissuto e conosciuto. L’assemblea annuale, domani, avrà un compito in più: rinnovare il consiglio direttivo. E avrà anche ospiti illustri, con i quali parlare di politiche agricole e biodiversità.
Saranno infatti presenti Marco Salvadori, presidente Federcaccia provinciale e Gianluigi Ladurini presidente Atc Pisa Est, oltre al presidente regionale della Coldiretti Fabrizio Filippi. “Le motivazioni che ci hanno indotto a richiedere la presenza del presidente regionale, cacciatore ed ex presidente provinciale Federcaccia Filippi – spiega il segretario Piero Taddeini – sono dovute allo stretto legame che vede il mondo venatorio fruitore dell’ambiente e difensore della biodiversità, argomenti che si sposano perfettamente con la politica agricola per un ambiente sostenibile e una riscoperta della salvaguardia alimentare cosiddetta naturale o biologica”.
L’assemblea non è ristretta ai soli cacciatori ma anzi aperta agli agricoltori, che in molti casi sono anche cacciatori. “Nell’Assemblea toccheremo molti punti cruciali sull’attuale situazione venatoria, proietteremo statistiche. Focalizzeremo l’attenzione sul ruolo del cacciatore sul territorio, quale unico ‘elemento’ in grado di gestire gli equilibri della selvaggina con un attenta analisi alle relazioni con il mondo agricolo. Riepilogheremo i doveri e i diritti del cacciatore per la corretta fruizione del territorio. Ma l’argomento che ci vedrà coinvolti sarà il rinnovo dell’intero consiglio direttivo. Il futuro della caccia dovrà scontrarsi con un forte cambiamento di mentalità e operativo non solo del mondo venatorio e del cacciatore. Le sfide che ci aspettano nei prossimi anni saranno dure e dovremo scontrarci sempre di più con un populismo anti caccia spesso figlio di scarsa conoscenza e pieno di pregiudizi. Il cammino che dovrà intraprendere il prossimo consiglio di San Miniato, congiuntamente a quello provinciale, regionale e nazionale, sarà un percorso pieno di ostacoli, incentrato sulla crescita culturale di tutti gli ‘Attori’ non solo quelli legati alla caccia, con una forte attenzione alla comunicazione. Quindi un forte cambiamento è quello che ci aspetta per creare discontinuità con il passato, lavorando per ricostruire quei legami strutturali che abbiamo perso e riconquistare una ‘dignità’ e una ‘credibilità’ che negli anni passati, forse, abbiamo perso”.