Castel del Bosco diventa Betlemme, primo presepe vivente

8 gennaio 2019 | 16:07
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Castel del Bosco diventa Betlemme, primo presepe vivente
Castel del Bosco diventa Betlemme, primo presepe vivente
Castel del Bosco diventa Betlemme, primo presepe vivente
Castel del Bosco diventa Betlemme, primo presepe vivente
Castel del Bosco diventa Betlemme, primo presepe vivente

Un babbo che non si accontenta delle statuine e vuole portare i due figli dentro al presepe, tra strade e volti simili a quelli che ha visto il bambino Gesù. L’entusiasmo della parrocchia ha fatto il resto e a Castel del Bosco di Montopoli Valdarno, per la prima volta e per due giorni – nella notte di Natale e nel giorno dell’Epifania – è stato allestito il presepe vivente.

Una rappresentazione fedele dei costumi, delle scenografie e certamente dei personaggi. L’idea è nata da alcuni parrocchiani che hanno deciso di mettere in scena la natività e l’arrivo dei Magi. In particolare, è stato un uomo che ha richiesto la rappresentazione per far toccare con mano ai suoi due figli il significato della natività. Una proposta, quella dei fedeli che non poteva essere ignorata da don Emaunuele, il parroco della chiesa di San Brunone. Così, accolto l’invito dei parrocchiani, si è messa in moto la macchina dell’organizzazione che ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di persone, ciascuna con compiti differenti. C’è chi si è occupato dei costumi, chi del trucco, chi ha curato la parte dei dialoghi e ancora chi ha progettato e realizzato la scenografia. “È stato un presepe piccolo e semplice – spiegano dall’organizzazione -, visto che siamo al primo anno. Abbiamo realizzato una piccola Betlemme con una capanna fatta a mano e con materiali naturali. La rappresentazione ha riscosso successo e durante la veglia di Natale sono venuti anche dalle parrocchie vicine per vederla”. Un presepe piccolo, ma molto partecipato, data l’affluenza di visitatori, ma anche il numero dei figuranti, circa venti. La soddisfazione che hanno ricevuto gli attori è la spinta per ripetere la rappresentazione negli anni a venire. “Siamo stati entusiasti quindi non vedo perché non dovremmo ripetere anche i prossimi anni. A Castel del Bosco è la prima volta che si fa il presepe vivente, ma già in passato è stata fatta la rappresentazione della via Crucis”. Segno questo, che l’organizzazione è ben rodata e di esperienza, ma anche dotata di grande entusiasmo e voglia di fare.

Giuseppe Zagaria