Lega: “Fontana è monumento a come non si amministra”

29 dicembre 2018 | 19:23
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Lega: “Fontana è monumento a come non si amministra”

“È vero, la fontana è un monumento. Un monumento a come non va assolutamente amministrato un paese”. Lo dice la Lega di Castelfranco di Sotto sulla fontana della rotonda per San Romano che il comune di Castelfranco di Sotto ha annunciato di restaurare (La rotonda della Fontana cambia faccia: fiori dopo i lavori).

“Tutti – continua la Lega – abbiamo presente quel blocco di cemento armato che accoglie chi, attraversato il ponte sull’Arno, si accinge a entrare in Castelfranco. In pochi lo amano, nessuno ha ancora capito cosa rappresenti. Soltanto il nostro sindaco ha il coraggio di innalzare quella fontana a ‘simbolo del nostro paese’, arrivando addirittura a definirla come monumentale. E, forse, questa volta ha ragione, perché quella fontana è il simbolo di come le amministrazioni di centro sinistra che si sono avvicendate fino ad oggi alla guida del nostro comune, non siano mai state capaci di vedere più in là del loro mandatino quinquennale. Quando sono stati spesi soldi pubblici per realizzare la fontana in questione, non si è pensato minimamente non solo al disastroso impatto visivo che avrebbe avuto ma, quel che è peggio, non si sono messi in conto gli elevati costi della sua manutenzione (costi fin da subito prevedibili, tra l’altro). Del resto, che cosa ci si poteva aspettare e cosa si doveva pretendere da chi, in quel periodo, acconsentì a una edificazione senza logica (basta guardare quell’enorme fabbricato incompiuto che sorge lungo via Usciana, davanti all’Isola Felice)?. Oggi, come se questo fosse l’unico problema rimasto da risolvere a Castelfranco, il nostro sindaco smania per recuperare ciò che non solo è irrecuperabile in maniera dignitosa, ma che non avrebbe neppure dovuto essere mai sorto. Perché queste sono le sue priorità, a questo si riducono cinque anni di amministrazione inesistente, cinque anni trascorsi a non fare niente per questo paese. Dopo un lustro trascorso in un letargo profondo ma regolarmente retribuito, i nostri amministratori si svegliano al suono della campanella delle imminenti elezioni e, guarda caso, chissà come, si ritrovano in tasca centinaia di migliaia di euro per mettere una toppa (che è peggio dello strappo) alla viabilità, al commercio e alla fontana sul ponte”.